Crimea: domenica il referendum

KIEV - A pochi giorni dal referendum di domenica sull'annessione della Crimea alla Russia, il Parlamento ucraino ha approvato la creazione della Guardia Nazionale, una nuova forza di polizia militarizzata che dovra' difendere il popolo ucraino da "aggressioni interne ed esterne".

Nel frattempo il presidente russo, Vladimir Putin, ripete che la crisi non e' da attribuire a Mosca, ma ammassa le truppe lungo il confine. E l'Occidente prova a reagire: se andate avanti cosi' sara' una catastrofe, ha detto oggi Angela Merkel, parlando di fronte al Bundestag: i danni saranno "enormi" tanto politici che economici.

L'Ocse,l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, ha gia' bloccato il processo di adesione" della Federazione Russa. I ministri degli Esteri dell'Ue valuteranno lunedi', al Consiglio europeo, la possibilita' di imporre sanzioni specifiche alla Russia.

Domani, pero', a Londra, si incontreranno il segretario di Stato Usa, John Kerry e con il collega russo, Serghei Lavrov, e gli Usa proporanno a Putin una serie di "opzioni" per disinnescare Oggi la Russia per la prima volta ha ammesso che suoi soldati sono in Crimea: per bocca di un deputato vicino al Cremlino, Leonid Slutsky, presidente della commissione della Duma per la Comunita' degli Stati Indipendenti (l'organismo che raggruppa le Repubbliche ex sovietiche, fatta eccezione per le tre baltiche), ha fatto sapere di aver inviato truppe nella repubblica autonoma ucraina per rispondere in caso di attacco armato da parte delle forze ucraine durante il referendum.

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