MILANO - Il pg di Milano Gaetano Santamaria Amato ha chiesto di assolvere Domenico Dolce e Stefano Gabbana, "perche' il fatto non sussiste", dall'accusa di omessa dichiarazione dei redditi per la quale erano stati condannati a un anno e otto mesi nel giugno 2013.
Secondo il rappresentante della pubblica accusa, "una condanna penale contrasta col buon senso giuridico". Ai due creatori di moda viene contestata una complessa operazione finanziaria del 2004 con la quale Dolce e Gabbana, all'epoca proprietari del 50% dei marchi, li cedettero a una societa' lussemburghese, la Gado srl.
Un' operazione di esterovestizione che, secondo l'accusa, sarebbe servita per evadere il fisco italiano. Nel corso della requisitoria il pg Gaetano Santamaria Amato ha spiegato che gli stilisti, al momento di trasferire parte delle loro attivita' in Lussemburgo, "pensano in grande come si conviene alla squadra di un grande gruppo italiano della moda presente nel mondo", che ottiene successi "in controtendenza col sistema industriale italiano".
Secondo il rappresentante della pubblica accusa, "una condanna penale contrasta col buon senso giuridico". Ai due creatori di moda viene contestata una complessa operazione finanziaria del 2004 con la quale Dolce e Gabbana, all'epoca proprietari del 50% dei marchi, li cedettero a una societa' lussemburghese, la Gado srl.
Un' operazione di esterovestizione che, secondo l'accusa, sarebbe servita per evadere il fisco italiano. Nel corso della requisitoria il pg Gaetano Santamaria Amato ha spiegato che gli stilisti, al momento di trasferire parte delle loro attivita' in Lussemburgo, "pensano in grande come si conviene alla squadra di un grande gruppo italiano della moda presente nel mondo", che ottiene successi "in controtendenza col sistema industriale italiano".