'Dal flauto al bulino': Noi che l'Arte presenta Divittorio al Fortino

di Roberta Calò - "L'arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo". (Vladimir Majakovskij) e ciascuno a modo suo trova gli strumenti più consoni alla propria personalità per raggiungere questo obiettivo. Donato Divittorio, nato come musicista e sviluppatosi in una seconda fase della sua vita come scultore, paleserà la sua evolutiva maturazione artistica in occasione del Vernissage "Dal flauto al bulino" presentato dall'associazione culturale “Noi che l'Arte Bari- Milano” il 10 Marzo 2014 ore 19.00 presso il  Fortino di “S. Antonio Abate” Lungomare Imperatore Augusto, Bari.

La mostra, inaugurata dal giornalista Vinicio Copppola, sarà allietata dalla performance musicale del soprano Nadia Divittorio che si esibirà in "Vocalizzo numero 14 di Rachmaninov".

L'evento sarà un'occasione unica per entrare in contatto con il divenire dell'arte che irrorando le vene dell'ispirazione, riesce in una stessa anima a sgorgare in diverse e multisfaccettate forme.

Diplomatosi nel '69 presso il conservatorio di Bari, Divittorio diventa a soli 25 anni I flauto dell'Orchestra sinfonica di Bari. Docente presso i conservatori di Lecce e di Bari, l'artista vanta una carriera musicale costellata di numerosi successi e di riconoscimenti.

Nell'ultimo decennio l'artista sperimenta se stesso e da autodidatta si dedica all'universo della scultura; nel '99 espone alla I Mostra Biennale di Arte Contemporanea di Molfetta. La passione per la musica che l'aveva attraversato non muore, rinasce e torna a nuova vita mutando le proprie note in frammenti di pietra che stimolano all'ascolto della scultura. La materia da lui plasmata non raggiunge risultati definitivi; in continuo divenire, le sue opere non lanciano messaggi chiari e univoci, ma si mostrano lentamente agli occhi di chi sa cogliere nei dettagli i continui mutamenti che sottintendono gli intricati legami tra essere umano ed ambiente.