BRINDISI - “Una buona iniziativa non ha colore politico: è buona e basta”: il presidente del gruppo consiliare ‘La Puglia prima di tutto’, Francesco De Biasi, commenta così il progetto della Asl Brindisi, che ha consentito l’assunzione di diciotto ragazzi disabili, affetti dalla sindrome di Down e audiolesi, dopo un apprezzabile percorso formativo.
“Sarebbe un errore clamoroso – spiega De Biasi – se ci nascondessimo dietro scudi politici o ideologici. La nostra etica ci impone di valutare con la massima serenità l’operato di chi opera occupando incarichi pubblici. Ed in questo caso non abbiamo difficoltà a promuovere l’operato del direttore generale della Asl di Brindisi, Paola Ciannamea, a prescindere dagli schieramenti e dalle dietrologie che non ci appartengono”.
Secondo il presidente De Biasi “quanto accaduto a Brindisi dimostra che nessuno è tagliato fuori dalla vita sociale e lavorativa se è in grado di garantire il proprio impegno. Ed il fatto che a monte del percorso formativo organizzato dalla Asl e dalla Provincia i posti disponibili fossero solo dieci, non ha impedito di garantire a tutti il salto di qualità , proprio in virtù dell’eccellente rendimento dei ragazzi. Il merito di tutto questo è in primis degli stessi giovani che hanno creduto nelle proprie possibilità , ma anche dei dirigenti e dei formatori, che evidentemente sono stati in grado di cogliere ed esaltare le capacità di ognuno di questi ragazzi. E’ un premio non solo per loro, ma anche per le loro famiglie che li hanno sostenuti in un percorso di crescita certamente più difficile rispetto ai loro coetanei. Pertanto, riteniamo sia una vicenda di cui andare tutti fieri perché per una volta Brindisi ha dimostrato di non essere quel Sud buio e profondo che ogni tanto qualcuno dipinge”.
“Sarebbe un errore clamoroso – spiega De Biasi – se ci nascondessimo dietro scudi politici o ideologici. La nostra etica ci impone di valutare con la massima serenità l’operato di chi opera occupando incarichi pubblici. Ed in questo caso non abbiamo difficoltà a promuovere l’operato del direttore generale della Asl di Brindisi, Paola Ciannamea, a prescindere dagli schieramenti e dalle dietrologie che non ci appartengono”.
Secondo il presidente De Biasi “quanto accaduto a Brindisi dimostra che nessuno è tagliato fuori dalla vita sociale e lavorativa se è in grado di garantire il proprio impegno. Ed il fatto che a monte del percorso formativo organizzato dalla Asl e dalla Provincia i posti disponibili fossero solo dieci, non ha impedito di garantire a tutti il salto di qualità , proprio in virtù dell’eccellente rendimento dei ragazzi. Il merito di tutto questo è in primis degli stessi giovani che hanno creduto nelle proprie possibilità , ma anche dei dirigenti e dei formatori, che evidentemente sono stati in grado di cogliere ed esaltare le capacità di ognuno di questi ragazzi. E’ un premio non solo per loro, ma anche per le loro famiglie che li hanno sostenuti in un percorso di crescita certamente più difficile rispetto ai loro coetanei. Pertanto, riteniamo sia una vicenda di cui andare tutti fieri perché per una volta Brindisi ha dimostrato di non essere quel Sud buio e profondo che ogni tanto qualcuno dipinge”.