BARI - Il gruppo consiliare Pd ha presentato una proposta di legge sulla “Disciplina delle cooperative di comunità”. Il testo – si legge nella relazione - nasce dalla necessità di concepire uno strumento operativo che sappia intercettare meglio i bisogni dei cittadini appartenenti ad una data realtà locale, e di conseguenza, concepire una risposta efficiente secondo modelli innovativi rispetto a quelli attuati dai tradizionali attori, sia pubblici che privati.
La Cooperativa di comunità diviene lo strumento aggregativo attraverso il quale i cittadini si associano per svolgere l’attività di interesse generale. Il progetto Cooperative di Comunità deve riconoscere la centralità del capitale umano, il che significa impostare modelli organizzativi e gestionali che favoriscano la partecipazione di tutti i cittadini attivi “soci”. Nel contempo, non bisogna trascurare l’aspetto finanziario necessario al conseguimento degli obiettivi sociali, nell’ambito del quale assumono importanza le risorse messe a disposizione dalle Istituzioni della Comunità (ad esempio, voucher, strutture e beni di proprietà pubblica, meccanismi di premialità per accesso a finanziamenti comunitari atteso la elevata finalità sociale).
In particolare, il provvedimento individua le diverse tipologie di scambio mutualistico realizzabile nella cooperativa di comunità e di conseguenza le varie tipologie di soci, compresa la possibilità da parte dell'ente locale di diventare socio della cooperativa di comunità.
Viene prevista la creazione dell’Albo regionale delle cooperative di comunità, alla cui iscrizione è condizionato non solo al riconoscimento della qualifica ma soprattutto l’accesso alle eventuali agevolazioni definite dalla Regione Puglia, che inoltre riconosce agli enti locali la possibilità di avvalersene per lo svolgimento di compiti istituzionali.
La Cooperativa di comunità diviene lo strumento aggregativo attraverso il quale i cittadini si associano per svolgere l’attività di interesse generale. Il progetto Cooperative di Comunità deve riconoscere la centralità del capitale umano, il che significa impostare modelli organizzativi e gestionali che favoriscano la partecipazione di tutti i cittadini attivi “soci”. Nel contempo, non bisogna trascurare l’aspetto finanziario necessario al conseguimento degli obiettivi sociali, nell’ambito del quale assumono importanza le risorse messe a disposizione dalle Istituzioni della Comunità (ad esempio, voucher, strutture e beni di proprietà pubblica, meccanismi di premialità per accesso a finanziamenti comunitari atteso la elevata finalità sociale).
In particolare, il provvedimento individua le diverse tipologie di scambio mutualistico realizzabile nella cooperativa di comunità e di conseguenza le varie tipologie di soci, compresa la possibilità da parte dell'ente locale di diventare socio della cooperativa di comunità.
Viene prevista la creazione dell’Albo regionale delle cooperative di comunità, alla cui iscrizione è condizionato non solo al riconoscimento della qualifica ma soprattutto l’accesso alle eventuali agevolazioni definite dalla Regione Puglia, che inoltre riconosce agli enti locali la possibilità di avvalersene per lo svolgimento di compiti istituzionali.
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