Far West a Taranto: uccise 3 persone sulla ss106, anche bimbo


ROMA - Tragedia in pieno stile nel capoluogo jonico. Tre persone, di cui un bimbo di soli 4 anni, sono stati uccisi in un agguato sulla statale 106, la Taranto-Reggio Calabria, all'altezza dello svincolo per Taranto.

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Le vittime erano tutte in un'auto crivellata di colpi. Altri due bambini di 6 e 7 anni sono rimasti illesi. L'uomo, Cosimo Orlando, 43 anni, era in semilibertà. Stava scontando una pena per duplice omicidio.

La donna, 30 anni, madre dei bambini, era vedova di un altro pregiudicato ucciso nel maggio 2011.

La famiglia annientata
I carabinieri stanno setacciando le zona e hanno istituito numerosi posti di blocco per rintracciare gli autori della strage.

Il premier Renzi intanto ha chiamato il prefetto di Taranto per informarsi sulla strage in cui è stato ucciso anche un bambino. "Un dolore atroce, da padre prima ancora che da presidente del consiglio",ha detto il premier.

Alfano ha inviato 60 uomini per indagare sull'uccisione di Carla Maria Fornari, del suo compagno Cosimo Orlando, pregiudicato in semilibertà dopo una condanna per un duplice omicidio, e del bimbo che l'uomo aveva in braccio. Seduti dietro altri due bambini, di 6 e 7 anni, illesi.

Istituito Comitato Sicurezza - Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha convocato a Taranto, in prefettura, venerdì alle 10.30, il Comitato nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica al quale prenderanno parte, oltre ai vertici nazionali delle forze dell'ordine, anche i procuratori della Repubblica di Taranto, di Lecce e il Procuratore distrettuale Antimafia.

D'Ambrosio Lettieri: da Alfano e da questo governo ci aspettiamo interventi credibili e coerenti. No ai tagli alla sicurezza - "Ciò che è accaduto ieri a Taranto mi sconvolge sinceramente. Non solo per il fatto efferato in sé, che vede coinvolti, purtroppo, anche piccoli innocenti. Sono sconvolto e amareggiato per il tempo perso sinora da parte di chi, come il ministro dell'Interno più volte interpellato sul tema sicurezza nella nostra regione, avrebbe invece dovuto intervenire con efficacia e tempestività.
Non è inviando oggi sessanta uomini in più di fronte all'ennesimo delitto che si risolve il problema. Ben vengano, certo, ma - come sostenuto nelle reiterate richieste rivolte al ministro e al governo con documentati atti parlamentari - occorre una profonda azione di intelligence che svolga attività investigativa e preventiva grazie a mezzi più adeguati, con una forte e sostanziale iniezione di risorse, umane, tecniche, professionali ed economiche, tra le file delle forze dell'ordine e della magistratura". Così il sen. Luigi D'Ambrosio Lettieri in una nota.