Grillo attacca Renzi, è un serial lier

ROMA - "Mentire è trendy. Dire ad alcuni ciò che vogliono sentirsi dire in quel momento e ad altri cose del tutto opposte è 'politica'. Si dà per scontato che un 'serial lier', un mentitore seriale come Renzie, possa diventare, proprio grazie a questa sua capacità, presidente del Consiglio". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog in un post intitolato 'Il potere della menzogna'. "Ciò che un tempo era una vergogna e portava all'isolamento sociale è oggi una virtù" dice il leader M5s secondo il quale "l'Italia è stata educata alla menzogna per più di vent'anni. L'alfiere massimo è stato Berlusconi, sfacciato, solare, nella sua improntitudine. La cosiddetta sinistra è riuscita spesso a superarlo con il non detto, con l'occultamento e il travisamento della parola, ad esempio gli inceneritori che diventano termovalorizzatori, che è un'altra raffinata forma di menzogna".

E ancora: "Se Napolitano afferma che non si candiderà mai dopo il primo mandato e poi fa il contrario, se Bersani chiede i voti per 'smacchiare il giaguaro' e poi diventa suo alleato di governo o se Renzie spergiura il falso sulle sue mire alla poltrona di Letta, il cittadino può solo mettere al sicuro i suoi risparmi e camminare rasente i muri. Non sono credibili eppure occupano le più alte cariche dello Stato, condizionano l'economia, sono invulnerabili alla verità". Insomma, conclude Grillo: "La politica dall'arte del possibile è diventata l'arte della menzogna. Più è grande una menzogna, celebre ormai 'La luce in fondo al tunnel', più verrà creduta. La gente ha bisogno di credere al falso, perché la verità fa male. Chi mente crea speranze infondate e lo sa".

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