BARI - Le deroghe al blocco delle assunzioni nel SSR previsto nell’ambito del Piano operativo 2013-2015 (che ha fatto seguito a quello di rientro sanitario) ha portato a due provvedimenti deliberati dalla Giunta regionale. Il primo risale all’aprile 2013 e ha riguardato 445 unità , un secondo provvedimento è dello scorso febbraio per 703 per un totale di 1148 unità di personale.
A regime le nuove assunzioni ammonteranno a 1548. Il dato è emerso nel corso della seduta congiunta della III e I commissione (presiedute rispettivamente da Dino Marino e Pino Lonigro) in cui il Direttore di Area Vincenzo Pomo ha relazionato in merito alle assunzioni e ai costi del personale. Per ogni azienda si è tenuto conto del paletto finanziario fissato dalla legislazione nazionale che prevede un costo del personale parametrato a quello del 2004 meno l’1,4%, oltre che un numero di rapporti di lavoro a tempo determinato non superiore al 50% di quello in essere nel 2009.
Il numero degli operatori (che al 31.12.2013 ammontavano a 38.745 unità in tutta la regione) per 1000 residenti, tenuto conto dei dati relativa alla mobilità , vede in testa la ASL FG con 12,69 unità , la ASL LE con 12,25, la ASL BA con 11,91 seguite da la ASL BR (11,25), dalla BT (10,91) e della ASL TA (9.75).
Le aziende ospedaliere, gli IRCCS e gli ospedali ecclesiastici erogano una parte delle loro prestazioni a pazienti provenienti dalle altre province.
In merito ai criteri utilizzati rispetto alla tipologie delle deroghe al blocco delle assunzioni deliberate dal governo regionale, l’assessore al ramo Elena Gentile ha sottolineato le priorità che sono state tenute presente con particolare riferimento alle esigenze di mettere in sicurezza il sistema dell’emergenza urgenza, la psichiatria e il disagio mentale e il potenziamento dell’IRCCS Oncologico di Bari in funzione anche della riduzione della mobilità passiva.
Da potenziare in particolare la Pediatria ospedaliera, l’Ortopedia pediatrica, la Riabilitazione respiratoria e la terapia intensiva respiratoria che dovranno trovare spazio nell’ambito di una rimodulazione del Piano di riordino ospedaliero. A questo riguardo l’assessore ha espresso anche l’esigenza di affrancare la Puglia dal vincolo del Piano operativo al fine di sottrarla alla contrattazione, volta per volta, con il con il Ministero delle Sviluppo economico.
A regime le nuove assunzioni ammonteranno a 1548. Il dato è emerso nel corso della seduta congiunta della III e I commissione (presiedute rispettivamente da Dino Marino e Pino Lonigro) in cui il Direttore di Area Vincenzo Pomo ha relazionato in merito alle assunzioni e ai costi del personale. Per ogni azienda si è tenuto conto del paletto finanziario fissato dalla legislazione nazionale che prevede un costo del personale parametrato a quello del 2004 meno l’1,4%, oltre che un numero di rapporti di lavoro a tempo determinato non superiore al 50% di quello in essere nel 2009.
Il numero degli operatori (che al 31.12.2013 ammontavano a 38.745 unità in tutta la regione) per 1000 residenti, tenuto conto dei dati relativa alla mobilità , vede in testa la ASL FG con 12,69 unità , la ASL LE con 12,25, la ASL BA con 11,91 seguite da la ASL BR (11,25), dalla BT (10,91) e della ASL TA (9.75).
Le aziende ospedaliere, gli IRCCS e gli ospedali ecclesiastici erogano una parte delle loro prestazioni a pazienti provenienti dalle altre province.
In merito ai criteri utilizzati rispetto alla tipologie delle deroghe al blocco delle assunzioni deliberate dal governo regionale, l’assessore al ramo Elena Gentile ha sottolineato le priorità che sono state tenute presente con particolare riferimento alle esigenze di mettere in sicurezza il sistema dell’emergenza urgenza, la psichiatria e il disagio mentale e il potenziamento dell’IRCCS Oncologico di Bari in funzione anche della riduzione della mobilità passiva.
Da potenziare in particolare la Pediatria ospedaliera, l’Ortopedia pediatrica, la Riabilitazione respiratoria e la terapia intensiva respiratoria che dovranno trovare spazio nell’ambito di una rimodulazione del Piano di riordino ospedaliero. A questo riguardo l’assessore ha espresso anche l’esigenza di affrancare la Puglia dal vincolo del Piano operativo al fine di sottrarla alla contrattazione, volta per volta, con il con il Ministero delle Sviluppo economico.
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