Il turismo va bene in Puglia ma… c’è molto da fare

di Giuseppe Massari - L’osservatorio del Turismo di Pugliapromozione conferma che il flusso di turisti stranieri in Puglia nel 2013 rispetto all’anno precedente mostra un segno più: + 5% circa gli arrivi e + 7% circa le presenze. Il dato soddisfacente lascia ben sperare, soprattutto perché in questi mercati ci sono ancora ampi margini per crescere ancora e c’è la voglia da parte della regione di far conoscere sempre di più il proprio territorio, attraverso mostre e ogni forma di promozione, con la partecipazione ad interessanti incontri internazionali ed europei. Ritornando ai dati meramente numerici, lo stesso osservatorio passa ad analizzare un altro fattore di crescita e in crescita molto importante, evidenziando che la spesa degli stranieri in Puglia, secondo l’indagine Bankitalia sul turismo internazionale, cresce del +6% a livello regionale (con incrementi superiori al 15% tra Lecce e Brindisi; bene anche Bari e Foggia con il +3%). Più stranieri più luxury: i dati provvisori 2013 dicono che il 6% circa degli stranieri ha soggiornato in una struttura 5 stelle e 5 lusso del territorio a fronte del 2% degli italiani.

È sempre la Germania il primo mercato di riferimento per la Puglia (26% del totale stranieri) con più di 100mila arrivi e 640mila presenze. Seguono Svizzera (200mila), Francia ( 195mila) e Regno Unito (165mila). Di fronte a questi dati, se ci è permessa una considerazione, la facciamo in termini di proposta. Bisogna allargare gli spazi, gli orizzonti e il nostro fiorente mercato turistico verso i paesi asiatici. Da noi, in Puglia, stranamente, è carente, se non del tutto assente, il turismo giapponese; quel turismo che va catturato, intercettato,  che mostra notevole interesse, per esempio, verso le chiese rupestri affrescate, corredate di testimonianze ancora vive, di bellezze tutte da esplorare anche sul piano scientifico della ricerca metodologica, della conoscenza e dell’approfondimento. Tanto per citare, presso l’Università di Kanasawa, in Giappone esiste un laboratorio di ricerca e di restauro  delle e sulle pitture murali italiane. Senza dimenticare che, sempre, in Giappone esiste una realtà che è il Museo di Otsuka. Il Museo d’Arte Otsuka è uno spazio di quasi 30.000 metri quadrati costruito per commemorare il 75° anniversario dell’Otsuka Pharmaceutical Group della Città di Naruto, nella Prefettura di Tokushima.

La particolarità di questo museo consiste nel fatto che tutte le più di 1000 opere contenute sono riproduzioni di opere famosissime, quali la Gioconda, Guernica e persino la Cappella Sistina, completamente fatte di piastrelle in ceramica. Queste riproduzioni sono state realizzate a grandezza naturale e usando speciali tecniche dall’azienda di ceramiche Otsuka Ohmi Ceramics Co. Ltd, nell’intento di poter apprezzare il vero valore artistico del patrimonio mondiale senza doversi spostare dal Giappone. Valore aggiunto dell’impiego di tale materiale è che, a differenza dei lavori originali, quelli in ceramica non temono gli effetti del tempo, dell’inquinamento e dei terremoti dato che la ceramica può mantenere il colore e la forma per più di 2000 anni.

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