di Piero Ladisa – Dopo un’assenza lunga 26 anni, le monoposto di F1 tornano ad essere equipaggiate da motori turbo. L’ultima gara in cui furono usati questi propulsori risale al GP d’Australia disputato ad Adelaide il 13 novembre 1988. Mondiale, quello, dominato in lungo e in largo dalla McLaren che si fregiò dei titoli costruttori e piloti, quest'ultimo con Ayrton Senna, vincendo 15 delle 16 gare in programma.
Ad Adelaide la pole position venne conquistata da Senna ai danni del compagno di scuderia Alain Prost, distante solo un decimo. Dietro di loro il vuoto. Nigel Mansell, terzo e primo della concorrenza, fece segnare un ritardo dalla vetta di 1”6. Se la qualifica sorrise al brasiliano, la gara fu favorevole a Prost che ottenne la settima e ultima vittoria stagionale. Il successo del 'Professore' fu favorito dal ritiro di Gerhard Berger, leader della corsa sino al 25° giro, kappaò dopo l’impatto con la Ligier di René Arnoux. Senna terminò il GP in seconda posizione. Terzo Nelson Piquet su Lotus. Il podio fu monopolizzato da vetture spinte da motori Honda. Il colosso del Sol Levante terminò ai vertici quella gloriosa epoca.
L’Australia, da Adelaide a Melbourne dove domenica scatterà il Mondiale 2014, diviene così il punto di congiuntura tra l’era gloriosa dei turbo e quella dei nuovi turbocompressori. Questi ultimi, rispetto ai loro antenati che miravano al raggiungimento della massima potenza possibile, sono ibridi e indirizzati al compromesso tra potenza e consumi.
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