LECCE - Tra le dodici realtà accademiche unite per dare vita ad un'iniziativa destinata a rilanciare il ruolo dei musei universitari c'è anche l'Università del Salento con il Museo Papirologico, diretto dal professor Mario Capasso. diretto dal professor Mario Capasso. È stato, infatti, sottoscritto l’accordo di programma per la realizzazione del progetto biennale “Le tecnologie informatiche e le nuove realtà per la conoscenza, il networking e la valorizzazione del patrimonio culturale scientifico: il ruolo della rete dei musei universitari”.
Il progetto, sostenuto da un finanziamento del MIUR a valere sulla Legge 6/2000 volta alla promozione della cultura scientifica, vede coinvolte le strutture museali degli Atenei di Bari, Cagliari, Chieti-Pescara, Ferrara, Firenze, Modena-Reggio Emilia, Parma, Perugia, Roma “La Sapienza”, Salento, Siena e Tuscia, con il coordinamento dell’Università di Modena e Reggio Emilia; si avvarrà inoltre della collaborazione dello “University Museums and Collections International Commitee” (UMAC), sezione dell’“International Council of Museums” (ICOM).
L’obiettivo è creare un’infrastruttura di comunicazione e cooperazione telematica che, rendendo standardizzata e continuativa la sinergia di alcuni musei universitari, ne divenga “rete” di diffusione del patrimonio culturale. Tra gli strumenti operativi, la costituzione di un portale web bilingue che consentirà di unificare la presenza dei musei universitari sul web, potenziandone i contenuti in una nuova prospettiva di valorizzazione che tiene conto delle peculiarità e delle esperienze di ciascuna struttura museale, della loro interdisciplinarietà, di ogni iniziativa intrapresa. Verranno segnalati così i legami con il contesto socio-culturale in cui si collocano i singoli musei e le relazioni di promozione e interscambio culturale, a vantaggio delle comunità territoriali e scientifiche.
Il Museo Papirologico dell’Università del Salento, unico nel suo genere in Italia e in Europa (accanto al solo Papyrusmuseum della Biblioteca Nazionale di Vienna), partecipa all’iniziativa attraverso l’adesione a uno dei percorsi tematici individuati dal progetto: quello della “Storia della strumentazione scientifica”. In particolare, il Museo UniSalento fornirà contenuti tecnici relativi alla storia dei supporti scrittori utilizzati in area mediterranea dal 3000 avanti Cristo all’XI secolo dopo Cristo, in relazione alle diverse evoluzioni storiche e le dinamiche culturali connesse. Gran parte dei beni posseduti dal Museo saranno oggetto di una nuova catalogazione che terrà conto dei parametri standard richiesti dal progetto, i cui dati saranno poi riversati nella rete telematica realizzata dal sistema integrato dei musei. I catalogatori saranno formati appositamente da alcuni esperti dell’“Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione” (ICCD).
Il Museo Papirologico ha scelto di intraprendere una nuova inventariazione di circa 250 papiri greci di epoca tolemaica e di catalogare altri 50 frammenti greci, destinati a meglio illustrare il connubio tra produzione scrittoria e strumentazione tecnica. Altri 10 reperti antichi (XIV secolo avanti Cristo - V secolo dopo Cristo) su cui è apposta della scrittura (ostraka, tavolette lignee, tegole, cartonnage, lucerne, manici di anfore e altro) contribuiranno a definire meglio l’evoluzione della scrittura in rapporto ai periodi storici di riferimento del Museo. Nell’ambito del percorso proposto, infine, il Museo Papirologico presenterà con l’aiuto di immagini una ricostruzione dei momenti salienti della storia del trattamento e del restauro papiraceo, con particolare riferimento ai secoli XVIII e XIX, il periodo in cui la comunità scientifica europea cominciò a occuparsi di questi materiali delicatissimi e fino a quel momento sconosciuti.
Il progetto, sostenuto da un finanziamento del MIUR a valere sulla Legge 6/2000 volta alla promozione della cultura scientifica, vede coinvolte le strutture museali degli Atenei di Bari, Cagliari, Chieti-Pescara, Ferrara, Firenze, Modena-Reggio Emilia, Parma, Perugia, Roma “La Sapienza”, Salento, Siena e Tuscia, con il coordinamento dell’Università di Modena e Reggio Emilia; si avvarrà inoltre della collaborazione dello “University Museums and Collections International Commitee” (UMAC), sezione dell’“International Council of Museums” (ICOM).
L’obiettivo è creare un’infrastruttura di comunicazione e cooperazione telematica che, rendendo standardizzata e continuativa la sinergia di alcuni musei universitari, ne divenga “rete” di diffusione del patrimonio culturale. Tra gli strumenti operativi, la costituzione di un portale web bilingue che consentirà di unificare la presenza dei musei universitari sul web, potenziandone i contenuti in una nuova prospettiva di valorizzazione che tiene conto delle peculiarità e delle esperienze di ciascuna struttura museale, della loro interdisciplinarietà, di ogni iniziativa intrapresa. Verranno segnalati così i legami con il contesto socio-culturale in cui si collocano i singoli musei e le relazioni di promozione e interscambio culturale, a vantaggio delle comunità territoriali e scientifiche.
Il Museo Papirologico dell’Università del Salento, unico nel suo genere in Italia e in Europa (accanto al solo Papyrusmuseum della Biblioteca Nazionale di Vienna), partecipa all’iniziativa attraverso l’adesione a uno dei percorsi tematici individuati dal progetto: quello della “Storia della strumentazione scientifica”. In particolare, il Museo UniSalento fornirà contenuti tecnici relativi alla storia dei supporti scrittori utilizzati in area mediterranea dal 3000 avanti Cristo all’XI secolo dopo Cristo, in relazione alle diverse evoluzioni storiche e le dinamiche culturali connesse. Gran parte dei beni posseduti dal Museo saranno oggetto di una nuova catalogazione che terrà conto dei parametri standard richiesti dal progetto, i cui dati saranno poi riversati nella rete telematica realizzata dal sistema integrato dei musei. I catalogatori saranno formati appositamente da alcuni esperti dell’“Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione” (ICCD).
Il Museo Papirologico ha scelto di intraprendere una nuova inventariazione di circa 250 papiri greci di epoca tolemaica e di catalogare altri 50 frammenti greci, destinati a meglio illustrare il connubio tra produzione scrittoria e strumentazione tecnica. Altri 10 reperti antichi (XIV secolo avanti Cristo - V secolo dopo Cristo) su cui è apposta della scrittura (ostraka, tavolette lignee, tegole, cartonnage, lucerne, manici di anfore e altro) contribuiranno a definire meglio l’evoluzione della scrittura in rapporto ai periodi storici di riferimento del Museo. Nell’ambito del percorso proposto, infine, il Museo Papirologico presenterà con l’aiuto di immagini una ricostruzione dei momenti salienti della storia del trattamento e del restauro papiraceo, con particolare riferimento ai secoli XVIII e XIX, il periodo in cui la comunità scientifica europea cominciò a occuparsi di questi materiali delicatissimi e fino a quel momento sconosciuti.