BARI - Nonostante le assicurazioni, nessuna decisione è stata assunta dal Consiglio dei Ministri sulla proroga della gestione commissariale per i lavori di raddoppio della galleria Pavoncelli. La scadenza del 31 marzo si approssima e il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, torna a sollecitare al premier Renzi e al ministro Lupi un intervento “ora quanto mai indifferibile del Governo nazionale”.
Ad oggi, nonostante il Consiglio dei Ministri si fosse impegnato a provvedere, nessun atto è stato adottato, fa notare Introna nella lettera inviata a Palazzo Chigi, tornando “ad auspicare e a chiedere con stringente urgenza, a nome del Consiglio regionale, un provvedimento urgente del Governo nazionale che scongiuri la scadenza del commissariamento, fissata al 31 marzo 2014 (dall’art. 4 del D.L. n. 43/2013, convertito in Legge n. 71/2013).
Se tale termine dovesse consumarsi, sarebbe inevitabile per il Commissario disporre il blocco delle attività del cantiere montano della “Pavoncelli bis”, in esecuzione dal 1990. Tanto determinerebbe un rinvio del completamento di un’opera essenziale per la Puglia, il completamento della condotta di valico alternativa alla Galleria “Pavoncelli” dell’Acquedotto Sele-Calore, la condotta idrica dell’Acquedotto Pugliese che dalla Campania attraversa l’Appennino per approvvigionare la Puglia centrosettentrionale.
“In conseguenza – osserva il presidente del Consiglio regionale nella nota inviata a Roma - ancora e per un tempo imprecisato, l’approvvigionamento idrico di oltre 1milione 300mila pugliesi dovrebbe contare esclusivamente sull’obsoleta Galleria principale, realizzata nei primi anni del 1900”. Un cedimento causerebbe l’interruzione dell’apporto idrico, condannando alla sete un terzo dei Pugliesi e arrecando danni pesanti alla comunità e all’economia regionale.
Da qui, insiste Introna “non senza apprensione”, l’esigenza di un’urgente proroga della gestione commissariale, “che mi auguro il Consiglio dei Ministri vorrà disporre quanto prima, in vista dell’imminente scadenza del 31 marzo prossimo e nella consapevolezza del rilievo essenziale delle opere e nella certezza che il completamento della galleria bis cancellerebbe anche ogni incognita futura”. Il raddoppio della condotta in galleria, garantirebbe infatti di affrontare ogni imprevisto, continuando ad assicurare la fornitura idrica ad un’area della Puglia densamente popolata, interessata da diffuse e importanti attività economiche e imprenditoriali.
Ad oggi, nonostante il Consiglio dei Ministri si fosse impegnato a provvedere, nessun atto è stato adottato, fa notare Introna nella lettera inviata a Palazzo Chigi, tornando “ad auspicare e a chiedere con stringente urgenza, a nome del Consiglio regionale, un provvedimento urgente del Governo nazionale che scongiuri la scadenza del commissariamento, fissata al 31 marzo 2014 (dall’art. 4 del D.L. n. 43/2013, convertito in Legge n. 71/2013).
Se tale termine dovesse consumarsi, sarebbe inevitabile per il Commissario disporre il blocco delle attività del cantiere montano della “Pavoncelli bis”, in esecuzione dal 1990. Tanto determinerebbe un rinvio del completamento di un’opera essenziale per la Puglia, il completamento della condotta di valico alternativa alla Galleria “Pavoncelli” dell’Acquedotto Sele-Calore, la condotta idrica dell’Acquedotto Pugliese che dalla Campania attraversa l’Appennino per approvvigionare la Puglia centrosettentrionale.
“In conseguenza – osserva il presidente del Consiglio regionale nella nota inviata a Roma - ancora e per un tempo imprecisato, l’approvvigionamento idrico di oltre 1milione 300mila pugliesi dovrebbe contare esclusivamente sull’obsoleta Galleria principale, realizzata nei primi anni del 1900”. Un cedimento causerebbe l’interruzione dell’apporto idrico, condannando alla sete un terzo dei Pugliesi e arrecando danni pesanti alla comunità e all’economia regionale.
Da qui, insiste Introna “non senza apprensione”, l’esigenza di un’urgente proroga della gestione commissariale, “che mi auguro il Consiglio dei Ministri vorrà disporre quanto prima, in vista dell’imminente scadenza del 31 marzo prossimo e nella consapevolezza del rilievo essenziale delle opere e nella certezza che il completamento della galleria bis cancellerebbe anche ogni incognita futura”. Il raddoppio della condotta in galleria, garantirebbe infatti di affrontare ogni imprevisto, continuando ad assicurare la fornitura idrica ad un’area della Puglia densamente popolata, interessata da diffuse e importanti attività economiche e imprenditoriali.
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