di Marco Masciopinto - Pier Silvio Berlusconi, intervistato dal Corriere della Sera, mette a tacere le voci di un suo possibile 'ingresso' in politica. Il secondogenito dell'ex premier, vice presidente di Mediaset, smentisce (almeno per ora) tutte le voci che vorrebbero una sua discesa in campo. E tra una decina d'anni, invece? "Mai dire mai, magari... Anche in politica bisogna crescere ed acquisire competenze". Ma comunque l'ultima parola, per ora, l'ha il padre, che sulla possibilità di un altro Berlusconi in politica "è stato chiaro".
Ma il secondogenito di Berlusconi preferisce parlare del suo lavoro a Mediaset, "il miglior modo in cui posso aiutare mio padre". Certo, l'impegno politico ha portato l'azienda ad essere "tenuta nel mirino", causando grandi perdite al Paese per i veti incrociati che sorgevano da ogni parte. Pier Silvio elenca con orgoglio i risultati conseguiti con il riassetto del bilancio per l'anno scorso: 622 milioni di risparmi nel 2013, ottenuti - "tengo molto a questo punto" - senza dover ricorrere a un piano collettivo di licenziamenti e senza scontrarsi con i sindacati.
Quindi racconta di come si sia occupato personalmente della spending review interna all'azienda, analizzando voce per voce tutte le spese superiori ai 50.000 euro.
E i progetti futuri della Mediaset? Gli obiettivi sono tre: aumentare il bacino di pubblico, rafforzare la presenza di Mediaset sulla pay tv e puntare decisamente sui contenuti internazionali, dalle fiction al cinema. Il vice presidente di Mediaset non smentisce nemmeno l'ipotesi di una partnership internazionale con competitors del calibro di Al Jazeera e Newscorp: " Faremo la scelta che assicurerà maggior sviluppo".
Ma il secondogenito di Berlusconi preferisce parlare del suo lavoro a Mediaset, "il miglior modo in cui posso aiutare mio padre". Certo, l'impegno politico ha portato l'azienda ad essere "tenuta nel mirino", causando grandi perdite al Paese per i veti incrociati che sorgevano da ogni parte. Pier Silvio elenca con orgoglio i risultati conseguiti con il riassetto del bilancio per l'anno scorso: 622 milioni di risparmi nel 2013, ottenuti - "tengo molto a questo punto" - senza dover ricorrere a un piano collettivo di licenziamenti e senza scontrarsi con i sindacati.
Quindi racconta di come si sia occupato personalmente della spending review interna all'azienda, analizzando voce per voce tutte le spese superiori ai 50.000 euro.
E i progetti futuri della Mediaset? Gli obiettivi sono tre: aumentare il bacino di pubblico, rafforzare la presenza di Mediaset sulla pay tv e puntare decisamente sui contenuti internazionali, dalle fiction al cinema. Il vice presidente di Mediaset non smentisce nemmeno l'ipotesi di una partnership internazionale con competitors del calibro di Al Jazeera e Newscorp: " Faremo la scelta che assicurerà maggior sviluppo".
Tags
Politica