BARI - In merito agli argomenti sollevati in data odierna durante la conferenza stampa organizzata da Forza Italia sulle procedure seguite dall’Amministrazione comunale nell’ambito del lavori di realizzazione delle opere di completamento dell’asse Nord - Sud, la ripartizione Infrastrutture, Viabilità e Opere Pubbliche evidenzia che per quanto riguarda i tempi per la predisposizione del progetto il gruppo di progettazione, che si è aggiudicato la relativa gara, aveva offerto una scontistica sui tempi previsti dal bando che portava a dover eseguire la prestazione secondo i tempi seguenti:
a) progetto preliminare: giorni 9
b) progetto definitivo: giorni 18
c) progetto esecutivo: giorni 12.
L’apparente incongruenza del tempo trascorso tra la data di inizio delle attività (22/7/2008) e quella di consegna degli elaborati del progetto preliminare in forma cartacea (25/7/2008) era stata già evidenziata da alcuni Consiglieri comunali durante la seduta del Consiglio del 25/09/2008, in occasione dell’approvazione del progetto preliminare in oggetto. Si ribadisce quanto affermato dal RUP (ing. Laricchia) allora, e cioè che l’idea progettuale era stata già sviluppata dall’ATI in sede di partecipazione alla gara di progettazione (l’offerta tecnica doveva infatti contenere l’illustrazione delle ipotesi di soluzione delle problematiche connesse al progetto ed evidenziate dallo studio di fattibilità, con particolare rilievo alle problematiche delle aree di svincolo ed all’aspetto architettonico) e che l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto risale al 30/05/2008.
È da questa data che l’aggiudicatario ha probabilmente dato inizio alle attività di progettazione preliminare al fine di rispettare i tempi ridotti a disposizione (anche in considerazione della riduzione degli stessi offerta in sede di gara) e non incorrere nelle previste penali per ritardo.
In merito poi alla variazione di alcuni elementi costitutivi della struttura, prima previsti in calcestruzzo e che saranno invece realizzati in acciaio, si ricorda che la prima perizia di variante è stata approvata con la delibera di Giunta (n. 696 del 5/12/2012) quale proposta di variante migliorativa ai sensi dell’art. 11 del D.M. 145/2000; si tratta quindi di una proposta, avanzata dall’impresa e accettata dall’Amministrazione, che assolve al duplice scopo di:
d) realizzare un’opera con caratteristiche migliorative nell’interesse della stazione appaltante - nel caso specifico un’opera di minor impatto durante la fase di esecuzione, di maggiore durabilità e, soprattutto, di più semplice manutenibilità in quanto è proposta una soluzione con elementi prefabbricati in acciaio di più agevole montaggio e protetti da cicli di verniciatura durevoli nel tempo e coperti da garanzia di prestazione per un periodo di trenta anni
e) realizzare un’opera meno costosa con un risparmio di circa 40.000 euro dei quali la metà a vantaggio della parte pubblica.
Per quanto concerne invece le variazioni delle fondazioni, la questione riguarda la seconda perizia di variante, anche questa approvata con delibera di Giunta (n. 696 del 5/12/2012) e dovuta alla necessità di eseguire le opere di fondazione e sottofondazione in maniera diversa rispetto a quanto previsto nel progetto esecutivo originario. Tale necessità discende essenzialmente da considerazioni di carattere geotecnico che investono argomenti di elevata complessità tecnica. Nella fase di progetto infatti i progettisti incaricati dall’Amministrazione hanno dimensionato tutto il sistema delle fondazioni delle spalle e delle pile del ponte sulla base dei risultati della relazione geotecnica che, a sua volta, si basava su indagini in sito, costituite per lo più da sondaggi meccanici a carotaggio e da una indagine geofisica, che hanno indagato il sottosuolo fino a una profondità di 8 ml dal piano di campagna. Il capitolato d’appalto prevedeva però che tali indagini venissero approfondite, estese ad ogni scavo e completate con una campagna integrativa volta a dettagliare maggiormente le caratteristiche elasto-dinamiche dei terreni di fondazione.
Peraltro le aree di cantiere sono per lo più occupate da linee ferroviarie in esercizio e solo dopo la consegna dei lavori è stata stipulata apposita convenzione con RFI e con Ferrotramviaria, necessaria per poter accedere ai luoghi ed eseguire le indagini previste nel capitolato d’appalto. Da tali indagini, preliminari alla costruzione vera e propria e, soprattutto, da effettuare a cura dell’impresa appaltatrice (non eseguibili contestualmente al progetto) per una questione organizzativa e di costi, sono emerse alcune deficienze dei terreni (vere e proprie cavità o sacche di terra senza consistenza) che avrebbero così pregiudicato la stabilità delle opere da realizzare.
È stato quindi opportuno e necessario prevedere la modifica del sistema complessivo delle fondazioni e, soprattutto, del meccanismo di bonifica e irrobustimento del sottosuolo di fondazione, cosa che è avvenuta con la seconda perizia di variante.
In tale perizia l’importo aggiuntivo dei lavori di fondazione è stato pari a 967.000 euro ma è bene precisare che tale importo non è quantificabile come un danno dell’Amministrazione o un “regalo” all’impresa: si tratta infatti del corrispettivo di lavori che si sarebbero dovuti comunque realizzare e compensare all’impresa, anche nel caso in cui si fossero potute eseguire le indagini approfondite contestualmente al progetto.
In altre parole, se dalle indagini di progetto fosse emersa la situazione attuale, l’importo dei lavori appaltati sarebbe cresciuto della stessa somma ora prevista quale suppletiva nella perizia di variante.
a) progetto preliminare: giorni 9
b) progetto definitivo: giorni 18
c) progetto esecutivo: giorni 12.
L’apparente incongruenza del tempo trascorso tra la data di inizio delle attività (22/7/2008) e quella di consegna degli elaborati del progetto preliminare in forma cartacea (25/7/2008) era stata già evidenziata da alcuni Consiglieri comunali durante la seduta del Consiglio del 25/09/2008, in occasione dell’approvazione del progetto preliminare in oggetto. Si ribadisce quanto affermato dal RUP (ing. Laricchia) allora, e cioè che l’idea progettuale era stata già sviluppata dall’ATI in sede di partecipazione alla gara di progettazione (l’offerta tecnica doveva infatti contenere l’illustrazione delle ipotesi di soluzione delle problematiche connesse al progetto ed evidenziate dallo studio di fattibilità, con particolare rilievo alle problematiche delle aree di svincolo ed all’aspetto architettonico) e che l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto risale al 30/05/2008.
È da questa data che l’aggiudicatario ha probabilmente dato inizio alle attività di progettazione preliminare al fine di rispettare i tempi ridotti a disposizione (anche in considerazione della riduzione degli stessi offerta in sede di gara) e non incorrere nelle previste penali per ritardo.
In merito poi alla variazione di alcuni elementi costitutivi della struttura, prima previsti in calcestruzzo e che saranno invece realizzati in acciaio, si ricorda che la prima perizia di variante è stata approvata con la delibera di Giunta (n. 696 del 5/12/2012) quale proposta di variante migliorativa ai sensi dell’art. 11 del D.M. 145/2000; si tratta quindi di una proposta, avanzata dall’impresa e accettata dall’Amministrazione, che assolve al duplice scopo di:
d) realizzare un’opera con caratteristiche migliorative nell’interesse della stazione appaltante - nel caso specifico un’opera di minor impatto durante la fase di esecuzione, di maggiore durabilità e, soprattutto, di più semplice manutenibilità in quanto è proposta una soluzione con elementi prefabbricati in acciaio di più agevole montaggio e protetti da cicli di verniciatura durevoli nel tempo e coperti da garanzia di prestazione per un periodo di trenta anni
e) realizzare un’opera meno costosa con un risparmio di circa 40.000 euro dei quali la metà a vantaggio della parte pubblica.
Per quanto concerne invece le variazioni delle fondazioni, la questione riguarda la seconda perizia di variante, anche questa approvata con delibera di Giunta (n. 696 del 5/12/2012) e dovuta alla necessità di eseguire le opere di fondazione e sottofondazione in maniera diversa rispetto a quanto previsto nel progetto esecutivo originario. Tale necessità discende essenzialmente da considerazioni di carattere geotecnico che investono argomenti di elevata complessità tecnica. Nella fase di progetto infatti i progettisti incaricati dall’Amministrazione hanno dimensionato tutto il sistema delle fondazioni delle spalle e delle pile del ponte sulla base dei risultati della relazione geotecnica che, a sua volta, si basava su indagini in sito, costituite per lo più da sondaggi meccanici a carotaggio e da una indagine geofisica, che hanno indagato il sottosuolo fino a una profondità di 8 ml dal piano di campagna. Il capitolato d’appalto prevedeva però che tali indagini venissero approfondite, estese ad ogni scavo e completate con una campagna integrativa volta a dettagliare maggiormente le caratteristiche elasto-dinamiche dei terreni di fondazione.
Peraltro le aree di cantiere sono per lo più occupate da linee ferroviarie in esercizio e solo dopo la consegna dei lavori è stata stipulata apposita convenzione con RFI e con Ferrotramviaria, necessaria per poter accedere ai luoghi ed eseguire le indagini previste nel capitolato d’appalto. Da tali indagini, preliminari alla costruzione vera e propria e, soprattutto, da effettuare a cura dell’impresa appaltatrice (non eseguibili contestualmente al progetto) per una questione organizzativa e di costi, sono emerse alcune deficienze dei terreni (vere e proprie cavità o sacche di terra senza consistenza) che avrebbero così pregiudicato la stabilità delle opere da realizzare.
È stato quindi opportuno e necessario prevedere la modifica del sistema complessivo delle fondazioni e, soprattutto, del meccanismo di bonifica e irrobustimento del sottosuolo di fondazione, cosa che è avvenuta con la seconda perizia di variante.
In tale perizia l’importo aggiuntivo dei lavori di fondazione è stato pari a 967.000 euro ma è bene precisare che tale importo non è quantificabile come un danno dell’Amministrazione o un “regalo” all’impresa: si tratta infatti del corrispettivo di lavori che si sarebbero dovuti comunque realizzare e compensare all’impresa, anche nel caso in cui si fossero potute eseguire le indagini approfondite contestualmente al progetto.
In altre parole, se dalle indagini di progetto fosse emersa la situazione attuale, l’importo dei lavori appaltati sarebbe cresciuto della stessa somma ora prevista quale suppletiva nella perizia di variante.