Putin chiama Obama, spiragli di disgelo

MOSCA - Prima le minacce e le accuse, poi l'improvvisa telefonata che darebbe il via ad una vera e propria fase di disgelo sulla crisi ucraina: Vladimir Putin ha chiamato Barack Obama per discutere una proposta di soluzione diplomatica messa sul tavolo dagli Usa per uscire dal clima da nuova Guerra Fredda innescato dalla rivolta di Kiev e dall'annessione russa della Crimea.

Il compromesso resta per ora appeso ad alcune condizioni, ma il fatto che i due leader si siano parlati fa intravvedere spiragli positivi sul caso.

Della proposta di Obama, già illustrata nei giorni scorsi all'Aja dal segretario di Stato John Kerry al capo della diplomazia del Cremlino, Serghiei Lavrov, non è dato sapere esattamente il contenuto.

La Casa Bianca ha solo lasciato trapelare che si tratterebbe di una via d'uscita "diplomatica", che Obama ha chiesto a Putin una risposta scritta e che ha avvertito il presidente russo che la sua praticabilità è legata all' impegno di Mosca di astenersi da "ulteriori violazioni" della sovranità ucraina, ritirando i rinforzi che, secondo Washington sarebbero, stati ammassati al confine.

LAVROV, RUSSIA PIU' VICINA A OCCIDENTE - I punti di vista della Russia e degli Occidentali "si avvicinano": lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Il ministro ha annunciato che i suoi recenti contatti diplomatici con Usa, Germania, Francia e altri Paesi ''mostrano che si delinea la possibilità di una iniziativa comune che potrebbe essere proposta all'Ucraina''.
Mosca, ha aggiunto, non ha alcuna intenzione di varcare la frontiera con l'Ucraina.

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