"E' stata un'occasione per illustrare un processo di riforme molto ambizioso e coraggioso": così il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Berlino. "Siamo convinti che l'Italia deve fare le riforme" ma anche "restituire ai propri cittadini la possibilità di credere che l'Ue non è la causa ma la soluzione dei problemi. Quei partiti che lo dicono sbagliano". "Non misure una tantum, ma misure irreversibili di cambiamento", ha detto il premier che ha descritto gli interventi in cantiere in conferenza con la cancelliera Merkel. "Il percorso che ci attende cambierà il livello istituzionale in Italia. Le riforme devono essere fatte subito anche se il governo ha come orizzonte il 2018". "Le regole ce le siamo date insieme e sono importanti ma occorre avere la forza di investire sul grande problema dell'Italia - ha detto Renzi -: con le misure di questi anni il rapporto debito/pil è cresciuto al 132% perchè, nonostante l'avanzo primario, il nostro problema è la mancata crescita".
Con l'incontro faccia a faccia tra Matteo Renzi e la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha preso il via il vertice italo-tedesco a Berlino. Insieme al premier ci sono il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, del Lavoro, Giuliano Poletti, dello Sviluppo economico Federica Guidi, dei Trasporti, Maurizio Lupi e della Difesa, Roberta Pinotti. Al termine degli incontri bilaterali si riuniranno in sessione plenaria prima della conferenza stampa Renzi-Merkel, prevista alle 18. Il vertice si concluderà con una cena alla Cancelleria.
I due leader, già si conoscono abbastanza bene, essendosi già incontrati a luglio, quando Renzi non era ancora premier ma solo un astro nascente della politica italiana. Quello di oggi non è solo un incontro a due, visto che a confrontarsi sono due nutrite delegazioni governative (in quella italiana, fra gli altri, ci sono i ministri all'Economia Per Carlo Padoan, allo Sviluppo economico, Federica Guidi). Renzi infatti vuole convincere la Germania anche sbattendo sulla scrivania della Merkel i risparmi corposi ricavabili grazie alla spending review del commissario Cottarelli e sui quali sono mobilitati i ministri. Ieri la responsabile della Difesa Roberta Pinotti ha rivelato i numeri dei tagli nel proprio settore: e nemmeno gli F35 sono più considerati intoccabili.