Renzi, non finiremo dietro lavagna

ROMA - Il rilancio del processo di sviluppo dell'Unione Europea, in vista del semestre di presidenza italiano, la crisi ucraina e i rapporti economici bilaterali saranno i temi al centro del vertice intergovernativo italo-tedesco in programma a Berlino, guidato dalla cancelliera Angela Merkel e dal premier Matteo Renzi, a cui parteciperà anche una folta delegazione di ministri.

"Non siamo gli alunni da mettere dietro la lavagna, siamo l'Italia - dice Renzi al Tg5 - e se facciamo bene il nostro dovere, noi alla guida dell'Europa e non l'ultimo vagone tra quelli ritardatari. Se abbiamo fatto errori siamo pronti a rimediare, ma siamo l'Italia e dobbiamo riprenderci l'orgoglio di essere italiani. Vogliamo guidare l'Europa non per sei mesi nel semestre di presidenza - sottolinea Renzi - ma per i prossimi 20 anni e se ce la faremo daremo ai nostri figli un'Europa diversa". Renzi ribadisce l'intenzione di attuare "10 mld di riduzione delle tasse per 10 mln di italiani: Dare mille euro l'anno a chi guadagna meno di 1500 euro al mese? Sì, sì che ce la facciamo: il messaggio è che la politica stringe un po' la cinghia: via Senato, province e superstipendi ai consiglieri regionali", spiega il premier. E i risparmi "non vanno nel grande calderone delle spese dello Stato, ma sono restituiti ai cittadini. Basta sprechi della politica, soldi nelle tasche dei cittadini". Parlando di lavoro, il premier ha sistenuto che "il problema non è discutere di norme, ma garantire la possibilità di assumere. Semplificare" le norme sul lavoro "non significa dare più precarietà ma consentire ai ragazzi di lavorare. A me interessano loro non gli addetti ai lavori, che siano sindacalisti o le associazioni dei categoria".

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