Riabilitazione ortopedica, una interrogazione di Lospinuso (FI)

BARI - Il consigliere Pietro Lospinuso (FI),  ha rivolto al presidente della Regione ed all’assessore alle politiche della salute una interrogazione nella cui premessa ha evidenziato che: “Il Ministero della Salute con D.M.del 18 ottobre 2012 approva il nuovo tariffario delle prestazioni ospedaliere e nell'allegato 2 specifica le  tariffe. i valori soglia e gli abbattimenti ,oltre i valori soglia, previsti per la  riabilitazione ospedaliera.

La degenza in riabilitazione ortopedica prevede una durata del ricovero di  40 g.g massimo, oltre i quali la tariffa viene abbattuta del 40 %. Successivamente con D.G.R. n 951 del13/ 05/ 2013 la Regione Puglia  recepisce il D.M. del 18/10/2012 e ne approva le tariffe, la durata dei  ricoveri e i valori soglia,già indicati per la riabilitazione ospedaliera, senza apportare alcuna variazione. In data 7 novembre 2013 con D.G.R. n.2067 la giunta regionale delibera  il documento " Appropriatezza dei ricoveri in riabilitazione intensiva" ,  frutto  della collaborazione dell'Unita di Valutazione Appropriatezza Ricoveri e Prestazioni regionale(UVARP) con la SIMFER, Società italiana di medicina fisica e riabilitativa. Il documento distingue i diversi tipi di  riabilitazione individuandoli con i codici 56,75 e 28, approva i contenuti  delle leggi precedenti ma riduce i giorni di degenza della riabilitazione  ortopedica da 40 a 30 (BURP n.155 del 27/11/2013 pag.39009)”.

A tal riguardo l’interrogante osserva che:1) la Dgr 2067 del 7/11/2013 è stata pubblicata in data 27/11/2013 sul Burp n 155 ; 2) ad oggi non è mai stata notificata ne' alle AASSLL della Regione Puglia,  ne' alle strutture interessate ; 3) le case di cura riabilitative, nel tentativo di adeguarsi con grave  ritardo rispetto alla data di pubblicazione della Dgr, sono obbligate a  dimettere pazienti non ancora pienamente "riabilitati"e che spesso versano  in una difficile situazione sociale e/o familiare”;
Lospinuso chiede pertanto di conoscere se il Governo regionale intenda correggere “un probabile errore di trascrizione che ha ridotto i  suddetti giorni di degenze da 40 a 30 creando notevoli disagi alle famiglie, in palese difformità da quanto disposto a livello nazionale dal Ministero competente e di quanto da essa stessa recepito recentemente di completezza di dettagli tariffari e valori soglia.