Si sblocca la vicenda della Casa della Salute di Casamassima: 8 medici danno assenso
BARI - Si sblocca la vicenda della Casa della Salute di Casamassima, il vecchio
ospedale dismesso che con un investimento di 2,9 milioni è stato ristrutturato
nel 2011 e che da allora attende solo di essere aperto. Otto medici di medicina
generale hanno dato il proprio assenso, superando così la soglia minima
richiesta dalla legge per poter aprire la struttura al pubblico.
Soddisfazione è stata subito espressa dal segretario generale della Uil di
Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, soprattutto dopo l’ultima Conferenza
cittadina, nella quale nonostante la presenza dei rappresentanti della Asl Bari
e del sindaco di Casamassima, Domenico Birardi, proprio i medici erano
risultati assenti ingiustificati.
Soddisfazione anche per il Comitato cittadino spontaneamente creatosi nell’ ultimo mese, durante il quale ha raccolto oltre 1500 firme di residenti che chiedevano con forza l’apertura della Casa della Salute: “E’ la prova che quando la gente si assume le proprie responsabilità – dice Aldo Pugliese – chiedendo con fermezza quanto gli spetta, si possono raggiungere i risultati. Adesso la parola passa alla Asl, che deve organizzare l’apertura. Ma il direttore generale Colasanto ha già mostrato grande impegno per la questione, al punto che in poche settimane si è fatto quello che altri soggetti, a tutti i livelli, non erano riusciti a fare in diversi anni.
Il merito è solo ed esclusivamente dei residenti di Casamassima”. L’ultima Conferenza cittadina, tenutasi la scorsa settimana presso le Officine Ufo, era stata decisamente vivace, tanto che lo stesso Pugliese l’aveva conclusa con una proposta che aveva trovato l’immediato assenso delle centinaia di presenti: “Revocare la convenzione – aveva detto – ai medici che si oppongono all’apertura della Casa della Salute, rendere pubblici i loro nomi ed invitare i loro assistiti a cambiare, isolando così coloro che antepongono i propri interessi a quelli della comunità”. La Uil Puglia e la Uil Pensionati avevano inoltre proposto di convocare una nuova Conferenza cittadina in piazza, in maniera da chiedere ai medici di pronunciarsi sulla questione: “Se non vogliono – aveva detto il segretario generale della Uil – devono pronunciare questo ‘no’ davanti ai loro assistiti, affinché questi ultimi possano scegliere da chi farsi curare”.
“Poco importa a questo punto quello che doveva essere – afferma il segretario regionale della Uil Pensionati, Rocco Matarozzo – perché quello che conta è questa struttura smetta di essere un monumento allo spreco e un’offesa per tutti i contribuenti che fanno il proprio dovere pagando le tasse. Peraltro, la Casa della Salute non è solo una questione che riguarda Casamassima, perché potrà servire un bacino d’utenza che coinvolge anche i centri vicini, garantendo una valida alternativa a Bari e contribuendo anche ad accorciare le famigerate liste d’attesa”. La Uil aveva inoltre chiaramente espresso la propria opinione circa la possibilità che la Casa della Salute fosse affidata a privati utilizzando soldi pubblici: “Non se ne parli neanche – aveva detto con chiarezza Pugliese – perché la struttura deve restare al servizio della gente come valore aggiunto, non certo per far spendere loro quattrini”.
Soddisfazione anche per il Comitato cittadino spontaneamente creatosi nell’ ultimo mese, durante il quale ha raccolto oltre 1500 firme di residenti che chiedevano con forza l’apertura della Casa della Salute: “E’ la prova che quando la gente si assume le proprie responsabilità – dice Aldo Pugliese – chiedendo con fermezza quanto gli spetta, si possono raggiungere i risultati. Adesso la parola passa alla Asl, che deve organizzare l’apertura. Ma il direttore generale Colasanto ha già mostrato grande impegno per la questione, al punto che in poche settimane si è fatto quello che altri soggetti, a tutti i livelli, non erano riusciti a fare in diversi anni.
Il merito è solo ed esclusivamente dei residenti di Casamassima”. L’ultima Conferenza cittadina, tenutasi la scorsa settimana presso le Officine Ufo, era stata decisamente vivace, tanto che lo stesso Pugliese l’aveva conclusa con una proposta che aveva trovato l’immediato assenso delle centinaia di presenti: “Revocare la convenzione – aveva detto – ai medici che si oppongono all’apertura della Casa della Salute, rendere pubblici i loro nomi ed invitare i loro assistiti a cambiare, isolando così coloro che antepongono i propri interessi a quelli della comunità”. La Uil Puglia e la Uil Pensionati avevano inoltre proposto di convocare una nuova Conferenza cittadina in piazza, in maniera da chiedere ai medici di pronunciarsi sulla questione: “Se non vogliono – aveva detto il segretario generale della Uil – devono pronunciare questo ‘no’ davanti ai loro assistiti, affinché questi ultimi possano scegliere da chi farsi curare”.
“Poco importa a questo punto quello che doveva essere – afferma il segretario regionale della Uil Pensionati, Rocco Matarozzo – perché quello che conta è questa struttura smetta di essere un monumento allo spreco e un’offesa per tutti i contribuenti che fanno il proprio dovere pagando le tasse. Peraltro, la Casa della Salute non è solo una questione che riguarda Casamassima, perché potrà servire un bacino d’utenza che coinvolge anche i centri vicini, garantendo una valida alternativa a Bari e contribuendo anche ad accorciare le famigerate liste d’attesa”. La Uil aveva inoltre chiaramente espresso la propria opinione circa la possibilità che la Casa della Salute fosse affidata a privati utilizzando soldi pubblici: “Non se ne parli neanche – aveva detto con chiarezza Pugliese – perché la struttura deve restare al servizio della gente come valore aggiunto, non certo per far spendere loro quattrini”.