di Vittorio Polito - “Non c'è più religione” si potrebbe definire la commedia degli esordi rappresentata a Bari nello storico e prestigioso auditorium della Vallisa: esordio della compagnia “Tavole Magiche”, esordio come autore e come regista di Franco Minervini. Evento che ha ottenuto notevole successo e gradimento, testimoniato dal tutto esaurito, dalle repliche straordinarie e dai convinti ed applausi del pubblico.
La storia è ambientata in una famiglia della modesta borghesia barese. Il padre Nicola, piccolo commerciante nonché dirigente di una Confraternita, stenta a comprendere i mutamenti di una società che tende sempre più verso la multietnicità. In famiglia fervono i preparativi per il matrimonio di Chiara, la figlia che sta completando all'estero gli studi di medicina. Sarà proprio il ritorno di Chiara a mettere completamente in crisi il buon Nicola. Dopo una serie di divertenti vicende, non manca l'inevitabile quanto... doppiamente anticonformista lieto fine.
Nicola e gli altri nove personaggi danno vita ad una commedia quasi “didascalica” che ruota con toni leggeri e divertenti intorno ad alcuni temi di grande e concreta attualità: i rapporti tra generazioni, tra persone di cultura e religioni diverse, il problema del “vecchietto” in casa con badante al seguito.
Il tutto attraverso una comicità mai grossolana, che fra gag, trovate e colpi di scena, diverte e nello stesso tempo stimola la riflessione dello spettatore. Ampi e notevoli gli inserti musicali che vanno dalla musica cosiddetta leggera a Bach, Mozart e Mussorgsky, in un originale ibrido musicale che, pienamente in linea con lo spirito e il contenuto del lavoro, si accompagna anche al meticciato linguistico fra italiano e dialetto.
Validissimi e bravi tutti gli attori, dalla coppia Nicola e Angelina interpretata da Franco Minervini ed Elena Cascella, al nonno, Gianni Monteleone, ai giovani ma già bravi Luca Amoruso, Marco Cusani, Claudia Loseto e Jenny Mineccia.
Regia di Franco MInervini.
La storia è ambientata in una famiglia della modesta borghesia barese. Il padre Nicola, piccolo commerciante nonché dirigente di una Confraternita, stenta a comprendere i mutamenti di una società che tende sempre più verso la multietnicità. In famiglia fervono i preparativi per il matrimonio di Chiara, la figlia che sta completando all'estero gli studi di medicina. Sarà proprio il ritorno di Chiara a mettere completamente in crisi il buon Nicola. Dopo una serie di divertenti vicende, non manca l'inevitabile quanto... doppiamente anticonformista lieto fine.
Nicola e gli altri nove personaggi danno vita ad una commedia quasi “didascalica” che ruota con toni leggeri e divertenti intorno ad alcuni temi di grande e concreta attualità: i rapporti tra generazioni, tra persone di cultura e religioni diverse, il problema del “vecchietto” in casa con badante al seguito.
Il tutto attraverso una comicità mai grossolana, che fra gag, trovate e colpi di scena, diverte e nello stesso tempo stimola la riflessione dello spettatore. Ampi e notevoli gli inserti musicali che vanno dalla musica cosiddetta leggera a Bach, Mozart e Mussorgsky, in un originale ibrido musicale che, pienamente in linea con lo spirito e il contenuto del lavoro, si accompagna anche al meticciato linguistico fra italiano e dialetto.
Validissimi e bravi tutti gli attori, dalla coppia Nicola e Angelina interpretata da Franco Minervini ed Elena Cascella, al nonno, Gianni Monteleone, ai giovani ma già bravi Luca Amoruso, Marco Cusani, Claudia Loseto e Jenny Mineccia.
Regia di Franco MInervini.