BARI - “Vogliamo evitare un’ingiustificata sanzione a carico dei gestori delle strutture ricettive pugliesi, causata dalla sistemazione in una stanza di un letto aggiuntivo destinato a minori”.
Lo dice il Consigliere regionale Fabiano Amati, primo firmatario di una proposta di legge di modifica della legge regionale di disciplina delle strutture recettive (dell’11 febbraio 1999 n. 11), sottoscritta anche dai consiglieri Giuseppe Romano, Ignazio Zullo, Donato Pentassuglia, Michele Mazzarano, Saverio Congedo, Salvatore Negro, Francesco Pastore e Leonardo Marino.
“La proposta di legge – spiega Amati – prevede un’integrazione all’articolo regionale che stabilisce i requisiti minimi delle strutture alberghiere, finalizzata a stabilire una deroga alla capacità ricettiva autorizzata.
In particolare, si stabilisce la possibilità di aggiungere all’interno di una stanza un ulteriore letto destinato all’alloggio di persone minori, in via temporanea e su esclusiva richiesta del cliente.
Questa modifica di legge è anche funzionale ad adeguare la legislazione regionale pugliese a quella di numerose regioni italiane, contribuendo così ad una migliore competitività”.
Lo dice il Consigliere regionale Fabiano Amati, primo firmatario di una proposta di legge di modifica della legge regionale di disciplina delle strutture recettive (dell’11 febbraio 1999 n. 11), sottoscritta anche dai consiglieri Giuseppe Romano, Ignazio Zullo, Donato Pentassuglia, Michele Mazzarano, Saverio Congedo, Salvatore Negro, Francesco Pastore e Leonardo Marino.
“La proposta di legge – spiega Amati – prevede un’integrazione all’articolo regionale che stabilisce i requisiti minimi delle strutture alberghiere, finalizzata a stabilire una deroga alla capacità ricettiva autorizzata.
In particolare, si stabilisce la possibilità di aggiungere all’interno di una stanza un ulteriore letto destinato all’alloggio di persone minori, in via temporanea e su esclusiva richiesta del cliente.
Questa modifica di legge è anche funzionale ad adeguare la legislazione regionale pugliese a quella di numerose regioni italiane, contribuendo così ad una migliore competitività”.
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