BRUXELLES - Il referendum sulla secessione della Crimea e' illegale e i membri del G7 non ne riconosceranno il risultato. E' quanto si legge in una dichiarazione pubblicata dal gruppo dei 7 grandi. "Noi - si legge nella dichiarazione appena diffusa - leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Stati Uniti, il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea, chiediamo alla Federazione russa di cessare tutti i tentativi di cambiare lo status della Crimea, contro la legge ucraina e in violazione delle norme internazionali. Chiediamo alla Federazione russa di fermare immediatamente le azioni a sostegno di un referendum sul territorio della Crimea riguardo al suo status, in diretta violazione della Costituzione dell'Ucraina. Tale referendum non avrebbe effetti legali. Data l'assenza di un'adeguata preparazione e la presenza intimidatoria delle truppe russe, sarebbe anche un processo profondamente viziato che non avrebbe forza morale. Per tutte queste ragioni, non ne riconosceremmo il risultato". "L'annessione russa della Crimea - prosegue la dichiarazione - sarebbe una chiara violazione dello Statuto delle Nazioni Unite, degli impegni della Russia nell'ambito dell'Atto finale di Helsinki, dei suoi obblighi verso l'Ucraina secondo il trattato di amicizia, cooperazione e associazione del 1997, dell'accordo di base Russia-Ucraina del 1997 e dei suoi impegni nel Memorandum di Budapest del 1994. Oltre all'impatto sull'unita', la sovranita', e l'integrita' territoriale dell'Ucraina, l'annessione della Crimea potrebbe avere gravi implicazioni per l'ordine legale che protegge l'unita' e la sovranita' di tutti gli Stati. Se la Federazione russa dovesse fare questo passo, decideremmo ulteriori azioni, individualmente e collettivamente", conclude la dichiarazione del G7. (AGI) .