di Antonio Antro - Settimana entusiasmante per la cultura barese. Si apre agli studenti, ai giovani, agli addetti ai lavori il Castello Svevo. Dirigenti e professori universitari raccontano una Puglia che stupisce. Mentre Biagio Antonacci ci ha deliziato della sua presenza in quel dell'Ateneo, presso il Castello Svevo di Bari autorevoli professori e dirigenti si sono dati appuntamento per il “Living Heritage”.
Il contenitore culturale che propone tematiche diverse affronta con piglio concreto il problema della valorizzazione dei beni culturali.Vi partecipano come partner la Direzione regionale per i beni culturali, l'Università di Bari, la Sovraintendenza barese. Un occasione unica per sottolineare l'importanza degli Obiettivi de “Europa 2020” obiettivi complessi da raggiungere con uno sforzo dicono i relatori che deve tenere però insieme diversi soggetti sia pubblici che privati.
La crescita deve esser quindi intelligente sostenibile, ed infine inclusiva. La Puglia dal punto di vista degli investimenti in ricerca secondo l'analisi degli esperti è a buon punto. Una situazione per così dire buona ma perfettibile. Lo spunto concreto per una discussione ampia è il “Living lab”; strumento che vede la partecipazione di utenti laboratori e Pmi.
Dal punto di vista più strettamente culturale dobbiamo ricordare l'esperienza del palazzo Branciforte che - come sostiene Vito Santacesaria (AI s.r.l) - è riuscita a coniugare tutela /valorizzazione dei beni culturali e tecnologie dando così a Palermo un esperienza museale per così dire unica. La dott.ssa Silvia Pellegrini (Dirigente Servizio Beni Culturali Puglia) ha analizzato con dovizia le criticità della programmazione fondi Fesr 2007- 2013: cooperazione tra i vari attori inefficiente e mancata pianificazione a monte della destinazione d'uso dei fondi.
Sono stati quindi annoverati gli strumenti utili alla valorizzazione dei beni culturali quindi la legge 11/2013, il potenziamento dei poli bibliotecari, gli eco musei. Il sopraintendente Luigi Rocca è intervenuto sul tema dell'infotainment rimarcando il successo dell'esperienza museale di Taranto con una carrellata esaustiva di foto, simulazioni che hanno stimolato l'immaginazione della platea.
L'intervento poi del Prof . Fabrizio Baldassare ha messo in luce il nesso tra Marketing /Management e beni culturali. Straordinaria è la stata l'applicazione del concetto del valore aggiunto alle tematiche che erano stato prima affrontate. Tre snodi su cui dibattere il primo quello legato al valore pubblico, il secondo il valore per la comunità scientifica e l'ultimo non per importanza il valore per il pubblico dei visitatori. L'Italia è sicuramente tra i top 10 dal punto di vista della storia, dell'arte, della cultura, ed il turismo è un settore che vale da solo 10 miliardi di euro.
Il docente afferma che bisogna però superare una visione di autocompiacimento, infine occorre aprire la mente al mondo ed ai suoi cambiamenti forse questo è l'insegnamento più profondo della giornata. Un insegnamento che vale non solo per i beni culturali ed il turismo ma per tutti i campi dello scibile umano.
Il contenitore culturale che propone tematiche diverse affronta con piglio concreto il problema della valorizzazione dei beni culturali.Vi partecipano come partner la Direzione regionale per i beni culturali, l'Università di Bari, la Sovraintendenza barese. Un occasione unica per sottolineare l'importanza degli Obiettivi de “Europa 2020” obiettivi complessi da raggiungere con uno sforzo dicono i relatori che deve tenere però insieme diversi soggetti sia pubblici che privati.
La crescita deve esser quindi intelligente sostenibile, ed infine inclusiva. La Puglia dal punto di vista degli investimenti in ricerca secondo l'analisi degli esperti è a buon punto. Una situazione per così dire buona ma perfettibile. Lo spunto concreto per una discussione ampia è il “Living lab”; strumento che vede la partecipazione di utenti laboratori e Pmi.
Dal punto di vista più strettamente culturale dobbiamo ricordare l'esperienza del palazzo Branciforte che - come sostiene Vito Santacesaria (AI s.r.l) - è riuscita a coniugare tutela /valorizzazione dei beni culturali e tecnologie dando così a Palermo un esperienza museale per così dire unica. La dott.ssa Silvia Pellegrini (Dirigente Servizio Beni Culturali Puglia) ha analizzato con dovizia le criticità della programmazione fondi Fesr 2007- 2013: cooperazione tra i vari attori inefficiente e mancata pianificazione a monte della destinazione d'uso dei fondi.
Sono stati quindi annoverati gli strumenti utili alla valorizzazione dei beni culturali quindi la legge 11/2013, il potenziamento dei poli bibliotecari, gli eco musei. Il sopraintendente Luigi Rocca è intervenuto sul tema dell'infotainment rimarcando il successo dell'esperienza museale di Taranto con una carrellata esaustiva di foto, simulazioni che hanno stimolato l'immaginazione della platea.
L'intervento poi del Prof . Fabrizio Baldassare ha messo in luce il nesso tra Marketing /Management e beni culturali. Straordinaria è la stata l'applicazione del concetto del valore aggiunto alle tematiche che erano stato prima affrontate. Tre snodi su cui dibattere il primo quello legato al valore pubblico, il secondo il valore per la comunità scientifica e l'ultimo non per importanza il valore per il pubblico dei visitatori. L'Italia è sicuramente tra i top 10 dal punto di vista della storia, dell'arte, della cultura, ed il turismo è un settore che vale da solo 10 miliardi di euro.
Il docente afferma che bisogna però superare una visione di autocompiacimento, infine occorre aprire la mente al mondo ed ai suoi cambiamenti forse questo è l'insegnamento più profondo della giornata. Un insegnamento che vale non solo per i beni culturali ed il turismo ma per tutti i campi dello scibile umano.