ROMA - Quattro pensionati su 10, ossia il 42,6% del totale (poco piu' di 7 milioni) percepiscono meno di 1.000 euro al mese. La nuova fotografia dell'Istat sul sistema previdenziale mette inoltre in evidenza che il 38,7% dei pensionati percepisce tra 1.000 e 2.000 euro, il 13,2% tra 2.000 e 3.000 euro; il 4,2% tra 3.000 e 5.000 euro e il restante 1,3% percepisce un importo superiore a 5.000 euro. Lo 0,1% inoltre ha un reddito da 10 mila euro.
Nel nuovo report dell'istituto di statistica, si legge inoltre che le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.569 euro (contro i 19.395 degli uomini); oltre la meta' delle donne (52,0%) riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (32,2%) degli uomini. Il 47,8% delle pensioni e' erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,7% nel Mezzogiorno.
Le persone che hanno iniziato a percepire una pensione nel 2012 (i nuovi pensionati) sono 626.408, mentre ammontano a 701.101 le persone che nel 2012 hanno smesso di esserne percettori. Il reddito medio dei nuovi pensionati (14.068 euro) e' inferiore a quello dei cessati (15.261) e a quello dei pensionati sopravviventi (16.403), che gia' nel 2011 percepivano almeno una pensione. Il 26,5% dei pensionati ha meno di 65 anni, il 50,0% ha un'eta' compresa tra 65 e 79 anni, il 23,5% ha piu' di 80.
Rassicurante il messaggio del Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "Le pensioni non si toccano" ha confermato citando il presidente del Consiglio, al termine dell'Ecofin informale ad Atene. "Lo ha detto chiaramente il presidente Renzi", ha premesso rispondendo a una domanda, aggiungendo che "i dettagli li dobbiamo ancora discutere". Allarmati invece i sindacati: "I pensionati italiani vivono in una condizione di grande difficolta' e avrebbero bisogno di una scossa. Il governo pero' li ignora e non sembra preoccuparsene", afferma lo Spi Cgil.
Sulla stessa linea la Fnp Cisl: "Il governo prenda atto che non e' piu' possibile lasciare i pensionati nello stato di difficolta' in cui versano". Infine anche la Uilp invita l'esecutivo a intervenire: "Dai dati Istat sulle pensioni diffusi oggi, emerge con chiarezza l'esistenza di un problema di adeguatezza delle pensioni".
Nel nuovo report dell'istituto di statistica, si legge inoltre che le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.569 euro (contro i 19.395 degli uomini); oltre la meta' delle donne (52,0%) riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (32,2%) degli uomini. Il 47,8% delle pensioni e' erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,7% nel Mezzogiorno.
Le persone che hanno iniziato a percepire una pensione nel 2012 (i nuovi pensionati) sono 626.408, mentre ammontano a 701.101 le persone che nel 2012 hanno smesso di esserne percettori. Il reddito medio dei nuovi pensionati (14.068 euro) e' inferiore a quello dei cessati (15.261) e a quello dei pensionati sopravviventi (16.403), che gia' nel 2011 percepivano almeno una pensione. Il 26,5% dei pensionati ha meno di 65 anni, il 50,0% ha un'eta' compresa tra 65 e 79 anni, il 23,5% ha piu' di 80.
Rassicurante il messaggio del Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "Le pensioni non si toccano" ha confermato citando il presidente del Consiglio, al termine dell'Ecofin informale ad Atene. "Lo ha detto chiaramente il presidente Renzi", ha premesso rispondendo a una domanda, aggiungendo che "i dettagli li dobbiamo ancora discutere". Allarmati invece i sindacati: "I pensionati italiani vivono in una condizione di grande difficolta' e avrebbero bisogno di una scossa. Il governo pero' li ignora e non sembra preoccuparsene", afferma lo Spi Cgil.
Sulla stessa linea la Fnp Cisl: "Il governo prenda atto che non e' piu' possibile lasciare i pensionati nello stato di difficolta' in cui versano". Infine anche la Uilp invita l'esecutivo a intervenire: "Dai dati Istat sulle pensioni diffusi oggi, emerge con chiarezza l'esistenza di un problema di adeguatezza delle pensioni".