di Frédéric Pascali - È “Quién sabe” (1966), un classico del cinema di Volonté,regia di Damiano Damiani, protagonista uno scorcio della rivoluzione messicana del 1917, ad aprire il pomeriggio del “Galleria” in una giornata improntata alle rievocazioni e alle storie della Storia.
In questo senso va anche “Il partigiano Carlo”, il breve omaggio di Roberto Leggio per Carlo Lizzani, indimenticato maestro del nostro cinema, scomparso l’anno scorso. Alla proiezione dell’ultimo racconto, sulla sua esperienza di partigiano durante l’occupazione nazista di Roma, presenzierà il grande regista Giuliano Montaldo, nell’occasione anche presidente della giuria per la sezione “Italia Film Fest/Opere Prime e Seconde”.
La sezione “Panorama internazionale” si accoda allo spirito di giornata con il drammatico “Les Interdits” di Anne Weil. Dopo “West” un altro film che volge lo sguardo verso il periodo della “guerra fredda”, ancora fortemente presente nelle viscere delle nostre società europee.
La stessa esigenza del ricordo che viene evocata ne “La memoria degli ultimi” di Samuele Rossi, documentario in concorso che attraversa le vite di sette ex partigiani combattenti disegnando un ritratto di un passato troppo spesso dimenticato.
Conclude la giornata il “serale” del Petruzzelli con “War” di Mark Jackson, ancora una storia di guerre e di conflitti, ma con un poetico riflesso sulla speranza che aleggia, come in questo caso, nel cuore di ogni donna.
Per domani da non dimenticare la visione dell’attualissimo “Il caso Moro”, pellicola di Giuseppe Ferrara del 1986, con protagonista un ispirato Gian Maria Volonté, e, per le “anteprime internazionali”, il sulfureo “The Invisible Woman”, la seconda prova in regia di Ralph Fiennes.
Infine da ieri il Bifest ha un primo “eletto”. È il valdostano Alessandro Stevanon, vincitore con “America” del premio per il miglior cortometraggio della sezione “Arcipelago/Concorto”.
In questo senso va anche “Il partigiano Carlo”, il breve omaggio di Roberto Leggio per Carlo Lizzani, indimenticato maestro del nostro cinema, scomparso l’anno scorso. Alla proiezione dell’ultimo racconto, sulla sua esperienza di partigiano durante l’occupazione nazista di Roma, presenzierà il grande regista Giuliano Montaldo, nell’occasione anche presidente della giuria per la sezione “Italia Film Fest/Opere Prime e Seconde”.
La sezione “Panorama internazionale” si accoda allo spirito di giornata con il drammatico “Les Interdits” di Anne Weil. Dopo “West” un altro film che volge lo sguardo verso il periodo della “guerra fredda”, ancora fortemente presente nelle viscere delle nostre società europee.
La stessa esigenza del ricordo che viene evocata ne “La memoria degli ultimi” di Samuele Rossi, documentario in concorso che attraversa le vite di sette ex partigiani combattenti disegnando un ritratto di un passato troppo spesso dimenticato.
Conclude la giornata il “serale” del Petruzzelli con “War” di Mark Jackson, ancora una storia di guerre e di conflitti, ma con un poetico riflesso sulla speranza che aleggia, come in questo caso, nel cuore di ogni donna.
Per domani da non dimenticare la visione dell’attualissimo “Il caso Moro”, pellicola di Giuseppe Ferrara del 1986, con protagonista un ispirato Gian Maria Volonté, e, per le “anteprime internazionali”, il sulfureo “The Invisible Woman”, la seconda prova in regia di Ralph Fiennes.
Infine da ieri il Bifest ha un primo “eletto”. È il valdostano Alessandro Stevanon, vincitore con “America” del premio per il miglior cortometraggio della sezione “Arcipelago/Concorto”.