di Luigi Laguaragnella - E’ in corso nella sala consiliare del Comune di Bari il workshop “Qualità dell’ambiente urbano” organizzato dall’Ista e da Legambiente insieme alle amministrazioni locali per discutere e dialogare in un tavolo tecnico con la presenza di esperti in urbanistica e dati statistici sulla qualità della vita legata al contesto in cui si vive.
Esistono dati statistici che esulano da Pil e cifre economiche che solitamente indicano l’andamento della qualità della vita di una città ed invece possono rivelarsi indicatori utili e significativi la gestione dei trasporti, il rapporto tra città e verde, la gestione dell’aria e del rumore.
Si tratta di temi che, presi singolarmente verranno sviluppati, ma come precisato nell’introduzione del workshop formano il concetto di smartcity per la realizzazione delle città, cosiddette intelligenti.
La scelta di Bari come sede di questo workshop è importante, perché già lo scorso anno aveva partecipato al progetto pilota dell’Ista “Misura del benessere equo e solidale” ed essendo il capoluogo pugliese soggetta a future modifiche anche nell’ottica di città metropolitana, inevitabilmente il rapporto tra cittadini, ambiente, urbanistica cambierà.
E’ stato presentato il piano urbanistico generale: una serie di infrastrutture e misure che puntano a incrementare il sistema dei trasporti favorendo però l’atmosfera e il legame che ha Bari con il mare e valorizzando la zona costiera e delle lame così come zone abbandonate adibite ad una maggior presenza di aree verdi. Tutto concentrato nell’obiettivo di espansione, accessibilità e operatività.
Risultano fondamentali per procedere nella realizzazione di questi progetti i dati sulla gestione del territorio, ossia gli indicatori che mettono in evidenza il grado di partecipazione ai servizi (il progetto UrBes si occupa di ottenere ogni dato che possa interessare uno sviluppo equo e sostenibile della città. Sono molte le città italiane che hanno aderito).
Si evince come ormai non sia solo l’economia ad indicare la qualità della città, ma c’è un sistema che copre diversi ambiti e legati all’approccio culturale. L’assessore Sannicandro presente all’inizio del workshop ha sottolineato che Bari ha in sé una certa attrattiva e i dati di gradimento la pone in posizioni positive. E’ paradossale che accanto a questo sotto altri ambiti risulta spesso nella coda delle classifiche.
Creare un approccio sistemico, quindi che migliori plurimi aspetti della qualità della vita dai trasporti, al recupero di aree abbandonate, allo sfruttamento delle risorse contribuirebbe a rendere Bari un esempio per il Mezzogiorno.
Esistono dati statistici che esulano da Pil e cifre economiche che solitamente indicano l’andamento della qualità della vita di una città ed invece possono rivelarsi indicatori utili e significativi la gestione dei trasporti, il rapporto tra città e verde, la gestione dell’aria e del rumore.
Si tratta di temi che, presi singolarmente verranno sviluppati, ma come precisato nell’introduzione del workshop formano il concetto di smartcity per la realizzazione delle città, cosiddette intelligenti.
La scelta di Bari come sede di questo workshop è importante, perché già lo scorso anno aveva partecipato al progetto pilota dell’Ista “Misura del benessere equo e solidale” ed essendo il capoluogo pugliese soggetta a future modifiche anche nell’ottica di città metropolitana, inevitabilmente il rapporto tra cittadini, ambiente, urbanistica cambierà.
E’ stato presentato il piano urbanistico generale: una serie di infrastrutture e misure che puntano a incrementare il sistema dei trasporti favorendo però l’atmosfera e il legame che ha Bari con il mare e valorizzando la zona costiera e delle lame così come zone abbandonate adibite ad una maggior presenza di aree verdi. Tutto concentrato nell’obiettivo di espansione, accessibilità e operatività.
Risultano fondamentali per procedere nella realizzazione di questi progetti i dati sulla gestione del territorio, ossia gli indicatori che mettono in evidenza il grado di partecipazione ai servizi (il progetto UrBes si occupa di ottenere ogni dato che possa interessare uno sviluppo equo e sostenibile della città. Sono molte le città italiane che hanno aderito).
Si evince come ormai non sia solo l’economia ad indicare la qualità della città, ma c’è un sistema che copre diversi ambiti e legati all’approccio culturale. L’assessore Sannicandro presente all’inizio del workshop ha sottolineato che Bari ha in sé una certa attrattiva e i dati di gradimento la pone in posizioni positive. E’ paradossale che accanto a questo sotto altri ambiti risulta spesso nella coda delle classifiche.
Creare un approccio sistemico, quindi che migliori plurimi aspetti della qualità della vita dai trasporti, al recupero di aree abbandonate, allo sfruttamento delle risorse contribuirebbe a rendere Bari un esempio per il Mezzogiorno.