BARI - Unioncamere Puglia, partner della rete Enterprise Europe Network nell’ambito delle attività realizzate all’interno del Progetto Bridg€conomies, in collaborazione con le 5 Camere di Commercio di Puglia e il Consorzio Puglia Natura, organizza la 3a edizione della “Settimana del BIO in Puglia”.
Cinque gli incontri programmati che costituiscono un importante occasione per informare e preparare tutti gli attori del settore agricolo ai nuovi scenari della Politica Agricola Comune del futuro. L’applicazione dei recenti regolamenti CE relativi alla "nuova" PAC e il nuovo regolamento in discussione presso l’Unione Europea in materia di controlli che pure contiene novità rilevanti per le aziende rischiano difatti di trovare le imprese pugliesi impreparate o non in grado di coglierne appieno tutte le opportunità .
La Puglia è la prima regione olivicola bio in Italia (superata la Calabria), ha il 31 per cento della superficie agricola regionale coltivata secondo il metodo di produzione biologica (180.911 ettari). (Dati Sinab e progetto Biologicopuglia).
La superfice bio-olivicola regionale - stime Biol - produce 20mila tonnellate di olio biologico, per 70 milioni di euro in valore commerciale: circa 20 milioni in più rispetto a quanto ricaverebbero gli operatori se non lavorassero in regime biologico, ma convenzionale.
Oltre il 50% di tutti gli operatori pugliesi assoggettati al sistema di controllo hanno richiesto negli anni scorsi la Certificazione di Conformità cioè il documento necessario per poter immettere sul mercato biologico prodotti agro-alimentari e mangimi; dalla buona pratica agricola biologica assunta unicamente per accedere ai giustificati premi agroambientali, si è passati quindi ad affrontare le difficoltà di mercato sempre più in crescita e caratterizzato da buone performances anche sul piano locale.
L'adozione dei prodotti biologici nelle mense scolastiche e la diffusione di sistemi di vendita di retta locale (tramite GAS o punti vendita aziendali) sta aprendo nuove opportunità di mercato a livello locale, andando così ad integrare la già sviluppata vocazione all'export dei prodotti agroalimentari pugliesi ed in particolare dei prodotti tipici e cioè pasta di grano duro, olio extravergine di oliva e ortofrutta da consumo fresco.
Cinque gli incontri programmati che costituiscono un importante occasione per informare e preparare tutti gli attori del settore agricolo ai nuovi scenari della Politica Agricola Comune del futuro. L’applicazione dei recenti regolamenti CE relativi alla "nuova" PAC e il nuovo regolamento in discussione presso l’Unione Europea in materia di controlli che pure contiene novità rilevanti per le aziende rischiano difatti di trovare le imprese pugliesi impreparate o non in grado di coglierne appieno tutte le opportunità .
La Puglia è la prima regione olivicola bio in Italia (superata la Calabria), ha il 31 per cento della superficie agricola regionale coltivata secondo il metodo di produzione biologica (180.911 ettari). (Dati Sinab e progetto Biologicopuglia).
La superfice bio-olivicola regionale - stime Biol - produce 20mila tonnellate di olio biologico, per 70 milioni di euro in valore commerciale: circa 20 milioni in più rispetto a quanto ricaverebbero gli operatori se non lavorassero in regime biologico, ma convenzionale.
Oltre il 50% di tutti gli operatori pugliesi assoggettati al sistema di controllo hanno richiesto negli anni scorsi la Certificazione di Conformità cioè il documento necessario per poter immettere sul mercato biologico prodotti agro-alimentari e mangimi; dalla buona pratica agricola biologica assunta unicamente per accedere ai giustificati premi agroambientali, si è passati quindi ad affrontare le difficoltà di mercato sempre più in crescita e caratterizzato da buone performances anche sul piano locale.
L'adozione dei prodotti biologici nelle mense scolastiche e la diffusione di sistemi di vendita di retta locale (tramite GAS o punti vendita aziendali) sta aprendo nuove opportunità di mercato a livello locale, andando così ad integrare la già sviluppata vocazione all'export dei prodotti agroalimentari pugliesi ed in particolare dei prodotti tipici e cioè pasta di grano duro, olio extravergine di oliva e ortofrutta da consumo fresco.