BARI - “Sono trascorsi circa vent’anni, nel corso dei quali si sono susseguite giunte di ogni appartenenza politica e colore, da quando la Regione Puglia ha destinato, in più occasioni, l’aeroporto di Grottaglie al servizio cargo. E’ di qualche giorno l’ennesimo annuncio, appreso dalla stampa, in tal senso da parte del governo regionale: ci auguriamo che stavolta non si tratti della solita promessa senza futuro, destinata a trascinarsi per altri vent’anni”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, fa presente, comunque, che “a prescindere dall’ipotetica realizzazione del servizio cargo nell’aeroporto Arlotta di Grottaglie, su precisa richiesta, il Presidente della Giunta e l’Assessore regionale ai trasporti hanno ammesso che il cargo non è incompatibile con i voli passeggeri, esperienza già peraltro messa in pratica con successo in tanti altri scali sia nazionali che internazionali”.
“L’unica condizione che è stata posta – fa sapere Pugliese – è che pervengano richieste da parte di compagnie aeree serie e credibili. Pertanto, considerato che la Regione Puglia valuta Ryanair seria e credibile, tanto da elargirle milioni e milioni di euro ogni anno, è stato chiesto di espandere il servizio voli civili della compagnia irlandese anche agli aeroporti di Foggia e Grottaglie”.
“E’ bene ricordare – prosegue il Segretario regionale della UIL – che negli altri scali aerei in cui opera Ryanair, i contributi vengono stanziati dalle società di gestione aeroportuale, mentre in Puglia ci ritroviamo dinanzi a una clamorosa anomalia, essendo la stessa Regione a scucire circa 12 milioni all’anno a Ryanair. Il che – spiega Pugliese – ha una chiara logica: se fosse Aeroporti di Puglia a farsi carico del contributo milionario, non potrebbe poi certo vantarsi di conti mirabolanti e in attivo, ma dovrebbe ammettere un rosso in bilancio, prova provata del fallimento di una politica di nicchia che, invece di mettere a sistema i quattro aeroporti regionali, potenziandone al massimo le potenzialità, tende a valorizzare solo due scali, costringendo all’oblio Grottaglie e Foggia, che invece potrebbero attirare passeggeri anche dalle regioni limitrofe come Molise, Basilicata e Calabria, aumentando notevolmente i flussi turistici, commerciali e industriali e creando le condizioni per attrarre molte più compagnie disposte ad attivare nuovi voli. Senza dimenticare – attacca ancora Pugliese – che un simile atteggiamento di nicchia, oltre a penalizzare il tessuto economico tarantino e foggiano, nega un diritto sacrosanto, qual è quello alla mobilità, a tanti cittadini delle provincie di Taranto e Foggia, una disparità di trattamento inconcepibile da parte di un’istituzione pubblica”.
“Piuttosto – conclude Pugliese – per riportare in ordine i conti, sarebbe opportuno costringere a una cura dimagrante tanti dirigenti di AdP che, in taluni casi guadagnano addirittura più del Presidente della Repubblica. Se per i manager delle aziende pubbliche nazionali Renzi ha imposto un parametro proprio con gli emolumenti del Capo dello Stato, non si capisce perché, in Puglia, regione che certo non naviga nell’oro, si debbano concedere simili eccezioni. Certo, ci rendiamo conto che chi conduce una vita serena e garantita sarebbe costretto a lavorare di più guadagnando meno: un sacrificio enorme per chi, per anni, nonostante l’alternarsi di giunte e colori politici, ha solo raccolto vantaggi buoni per tutte le stagioni”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, fa presente, comunque, che “a prescindere dall’ipotetica realizzazione del servizio cargo nell’aeroporto Arlotta di Grottaglie, su precisa richiesta, il Presidente della Giunta e l’Assessore regionale ai trasporti hanno ammesso che il cargo non è incompatibile con i voli passeggeri, esperienza già peraltro messa in pratica con successo in tanti altri scali sia nazionali che internazionali”.
“L’unica condizione che è stata posta – fa sapere Pugliese – è che pervengano richieste da parte di compagnie aeree serie e credibili. Pertanto, considerato che la Regione Puglia valuta Ryanair seria e credibile, tanto da elargirle milioni e milioni di euro ogni anno, è stato chiesto di espandere il servizio voli civili della compagnia irlandese anche agli aeroporti di Foggia e Grottaglie”.
“E’ bene ricordare – prosegue il Segretario regionale della UIL – che negli altri scali aerei in cui opera Ryanair, i contributi vengono stanziati dalle società di gestione aeroportuale, mentre in Puglia ci ritroviamo dinanzi a una clamorosa anomalia, essendo la stessa Regione a scucire circa 12 milioni all’anno a Ryanair. Il che – spiega Pugliese – ha una chiara logica: se fosse Aeroporti di Puglia a farsi carico del contributo milionario, non potrebbe poi certo vantarsi di conti mirabolanti e in attivo, ma dovrebbe ammettere un rosso in bilancio, prova provata del fallimento di una politica di nicchia che, invece di mettere a sistema i quattro aeroporti regionali, potenziandone al massimo le potenzialità, tende a valorizzare solo due scali, costringendo all’oblio Grottaglie e Foggia, che invece potrebbero attirare passeggeri anche dalle regioni limitrofe come Molise, Basilicata e Calabria, aumentando notevolmente i flussi turistici, commerciali e industriali e creando le condizioni per attrarre molte più compagnie disposte ad attivare nuovi voli. Senza dimenticare – attacca ancora Pugliese – che un simile atteggiamento di nicchia, oltre a penalizzare il tessuto economico tarantino e foggiano, nega un diritto sacrosanto, qual è quello alla mobilità, a tanti cittadini delle provincie di Taranto e Foggia, una disparità di trattamento inconcepibile da parte di un’istituzione pubblica”.
“Piuttosto – conclude Pugliese – per riportare in ordine i conti, sarebbe opportuno costringere a una cura dimagrante tanti dirigenti di AdP che, in taluni casi guadagnano addirittura più del Presidente della Repubblica. Se per i manager delle aziende pubbliche nazionali Renzi ha imposto un parametro proprio con gli emolumenti del Capo dello Stato, non si capisce perché, in Puglia, regione che certo non naviga nell’oro, si debbano concedere simili eccezioni. Certo, ci rendiamo conto che chi conduce una vita serena e garantita sarebbe costretto a lavorare di più guadagnando meno: un sacrificio enorme per chi, per anni, nonostante l’alternarsi di giunte e colori politici, ha solo raccolto vantaggi buoni per tutte le stagioni”.