BARI - L’assessore alla Gestione del patrimonio immobiliare non utilizzato e da destinare a finalità sociali, Titti De Simone, insieme al responsabile dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata, Stefano Fumarulo, hanno oggi illustrato i prossimi passi che l’Amministrazione comunale intraprenderà per l’assegnazione dei restanti beni immobili confiscati alla criminalità organizzata inseriti nel patrimonio indisponibile del Comune di Bari.
L’assessore De Simone ha spiegato come questo atto “da un lato rientra nella filosofia di riutilizzo sociale degli immobili inutilizzati e dall’altro rappresenta un ulteriore atto politico forte che ha caratterizzato i due mandati dell’amministrazione Emiliano nel contrasto alle mafie. Il bando, in pubblicazione tra circa dieci giorni, si differenzia da quello del 2009 per una maggiore semplificazione che ha come obiettivo principale quello di non gravare le realtà del Terzo settore con ulteriori problemi burocratici e di favorire l’assegnazione di tutti gli immobili che saranno inseriti nell’avviso pubblico”.
È stato inoltre annunciato che tra i componenti della commissione valutatrice ci sarà anche uno dei delegati ai beni confiscati di Libera che, come noto, in Italia ha un ruolo fondamentale nell’impulso al riutilizzo sociale e nella formazione di gestione di beni confiscati.
Stefano Fumarulo ha poi fatto un riepilogo su quanto realizzato dall’amministrazione Emiliano: “nel 2006 si decise di dire basta all’immobilismo sui beni confiscati. Fino al 2004 ne erano stati riassegnati solo cinque. Oggi vi sono dieci beni utilizzati da associazioni e cooperative, e altri otto sono stati assegnati per tamponare temporaneamente l’emergenza abitativa. Dodici immobili saranno inseriti nel bando di prossima pubblicazione e cinque sono i beni occupati sine titulo per i quali si è attivata la procedura di sgombero. Tanto è stato fatto nonostante i troppi limiti di una normativa cambiata più volte e che a breve dovrebbe beneficiare di una riforma complessiva, che si auspica permetta agli enti locali di svincolare i fondi per la ristrutturazione dei beni confiscati dal patto di stabilità .
Quindi la richiesta che rivolgo al prossimo sindaco di Bari è di mantenere sempre alta l’attenzione sul tema, di inserire formalmente la dicitura ‘beni confiscati’ nella delega assessorile al patrimonio e di rafforzare quanto già iniziato dall’amministrazione Emiliano dedicando risorse umane formate alla gestione dei beni confiscati”.
Il consigliere comunale Tomasicchio, infine, ha presentato la proposta di regolamento sulla destinazione dei beni confiscati che sarà sottoposto al vaglio del Consiglio Comunale. L’atto si prefigge lo scopo di tracciare una disciplina di raccolta delle esperienze di affidamenti e concessioni dei beni confiscati, regolando la prassi succedutasi nel tempo.
L’assessore De Simone ha spiegato come questo atto “da un lato rientra nella filosofia di riutilizzo sociale degli immobili inutilizzati e dall’altro rappresenta un ulteriore atto politico forte che ha caratterizzato i due mandati dell’amministrazione Emiliano nel contrasto alle mafie. Il bando, in pubblicazione tra circa dieci giorni, si differenzia da quello del 2009 per una maggiore semplificazione che ha come obiettivo principale quello di non gravare le realtà del Terzo settore con ulteriori problemi burocratici e di favorire l’assegnazione di tutti gli immobili che saranno inseriti nell’avviso pubblico”.
È stato inoltre annunciato che tra i componenti della commissione valutatrice ci sarà anche uno dei delegati ai beni confiscati di Libera che, come noto, in Italia ha un ruolo fondamentale nell’impulso al riutilizzo sociale e nella formazione di gestione di beni confiscati.
Stefano Fumarulo ha poi fatto un riepilogo su quanto realizzato dall’amministrazione Emiliano: “nel 2006 si decise di dire basta all’immobilismo sui beni confiscati. Fino al 2004 ne erano stati riassegnati solo cinque. Oggi vi sono dieci beni utilizzati da associazioni e cooperative, e altri otto sono stati assegnati per tamponare temporaneamente l’emergenza abitativa. Dodici immobili saranno inseriti nel bando di prossima pubblicazione e cinque sono i beni occupati sine titulo per i quali si è attivata la procedura di sgombero. Tanto è stato fatto nonostante i troppi limiti di una normativa cambiata più volte e che a breve dovrebbe beneficiare di una riforma complessiva, che si auspica permetta agli enti locali di svincolare i fondi per la ristrutturazione dei beni confiscati dal patto di stabilità .
Quindi la richiesta che rivolgo al prossimo sindaco di Bari è di mantenere sempre alta l’attenzione sul tema, di inserire formalmente la dicitura ‘beni confiscati’ nella delega assessorile al patrimonio e di rafforzare quanto già iniziato dall’amministrazione Emiliano dedicando risorse umane formate alla gestione dei beni confiscati”.
Il consigliere comunale Tomasicchio, infine, ha presentato la proposta di regolamento sulla destinazione dei beni confiscati che sarà sottoposto al vaglio del Consiglio Comunale. L’atto si prefigge lo scopo di tracciare una disciplina di raccolta delle esperienze di affidamenti e concessioni dei beni confiscati, regolando la prassi succedutasi nel tempo.