Bisceglie, quando trovi proprio tutto... tranne l’originalità

di Francesco Brescia – Abbiamo ascoltato spesso (non ditemi che non è vero!) la frase “Ma non è un plagio! Ci somiglia! E poi… le note sono sette”. No, non voglio parlare né di Sanremo, né di musica. Di musica più o meno si. Una musica che non cambia mai (altra frase: “Ma quando finisce questa canzone”?).

A Bisceglie, paese in cui non ci si fa mancare davvero nulla e dove coabitano strafottenti signorotti, associazioni nate nottetempo e simili ad altre nate più o meno ‘giornotempo’, atroci fatti che svettano nelle cronache nazionali, uffici aperti ma non funzionanti e uffici chiusi ma remunerati comunque, manca però un pizzico di sale, quel tocco, quell’espediente che diversifica, che rende diversa un’angolatura dall’altra, che ti permette di dire “finalmente qualcosa di nuovo”: l’originalità.

Vi faccio un esempio praticissimo, in soldoni. Siete responsabili d’un’associazione: una mattina vi alzate e vi balena la brillante idea di organizzare, lasciatemi pensare, una… boh… un concorso d’arte, un contest tra artisti e chiamarlo… “Arte al chiaro di luna”.

Lanciate l’idea e la lasciate maturare. Cosa notate? Niente? Impossibile! Dopo due giorni assisterete, senza alcuna ombra di dubbio, a un’altra iniziativa, ideata (?) da un’altra associazione che avrà come titolo Arte al tramonto.

Dopo una settimana Arte nel borgo – cartellate a volontà, poi Arte e all’alba degustando un sospiro, e ancora Arte e Turismo: dillo con un click, passando per Arte al Porto, finendo con Notte d’Arte sotto la Torre Maestra. Siamo così (è difficile spiegare, cara Mannoia): andiamo a rimorchio.

Avremmo due strade davanti: cooperare per potenziare l’idea originale o percorrere altre strade che profumano (o puzzano) di copia e incolla. Assessori che tentano di coordinare e raccordare, associazioni che cercano d’unire le forze, scuole che lavorano all’unisono, ma poi… ci perdiamo in mille rivoli solitari presentando alla città iniziative che vedono la partecipazione di 6-7 interessati, anziché averne una che risulti di maggiore respiro.

A chi appartiene l’originalità? Ovviamente a chi ha lanciato per primo l’idea (fa fede il numero delle edizioni). Tutti gli altri, una prece. Ma perché ho perso tempo parlando di gente senza idee? Un consiglio vorrei darvelo, però, facilissimo: andate su YouTube, digitate “Una buona idea – Niccolò Fabi” e ascoltatela. Vi servirà, ve lo garantisco.