Cassa integrazione, nuova impennata in Puglia, +177,1%: fanno paura la cassa straordinaria e la cassa in deroga

BARI - Sono da bollino rosso gli indici di aumento della cassa integrazione in Puglia. A marzo 2014, le tre forme di intervento di integrazione salariale sfondano il tetto di 5 milioni di ore autorizzate pari a quasi 30mila lavoratori coinvolti. Incrementi da brivido. Basti pensare che rispetto al precedente dato di febbraio 2014, complessivamente, la cassa integrazione risulta quasi triplicata. Dunque, aumenti del 177,1% in termini congiunturali e del 63,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Addirittura esponenziale la crescita sul 2008 (anno di inizio crisi): +688,6%.

Più dettagliatamente, la cassa ordinaria (Cigo) di marzo 2014 subisce un rialzo di 48,4 punti percentuali rispetto a febbraio 2014 mentre segna una contrazione del 21,1% su base annua. Preoccupa, poi, la tendenza negativa della cassa straordinaria (Cigs): +70,9% sul precedente mese e +62,4% sullo stesso periodo dello scorso anno.

“La variazione negativa della Cigs rappresenta, a differenza della Cigo, un campanello d’allarme più forte per la nostra economia in quanto fotografa una difficoltà aziendale più seria - commenta Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari -. E’ un dato, quello della Cigs, che impensierisce non poco in quanto viene sovente accordata nelle ipotesi di crisi aziendale. Pertanto, ne consegue che aumentano le aziende pugliesi che rischiano di cessare l’attività produttiva e di attivare altri licenziamenti, facendo crescere così ulteriormente il già disarmante tasso di disoccupazione della regione”.
Infine, ancorché in presenza dei noti problemi di finanziamento dello strumento, torna a crescere in maniera inquietante in Puglia la cassa in deroga (Cigd), passata da 180 mila ore di febbraio 2014 a quasi 2,5 milioni di marzo 2014.

“La situazione di crisi congiunturale e tendenziale della Puglia, nonché dell’intero Paese – afferma il Segretario della UIL regionale - obbliga le istituzioni a reagire alla caduta libera della nostra economia affinché i lavoratori, i giovani e i cittadini possano riacquisire la fiducia. E’ necessario dare soluzione immediata a quelle emergenze che alimentano la disoccupazione, con il particolare rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga utili a dare linfa ai settori non coperti dagli ammortizzatori ordinari. Infatti, non bisogna dimenticare che addirittura ad oggi, malgrado le sollecitazioni da parte del sindacato, il Ministero del Lavoro non ha ancora colmato lo scoperto delle istanze 2013 pari ad un miliardo di euro. Con la crisi economica che morde sempre più, il mancato concreto rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga da parte del Governo rischia di scatenare una spirale recessiva con nuove criticità occupazionali per il nostro paese. Dunque, bisogna ridefinire con oculatezza tale strumento, altrimenti diventerà impraticabile, anche per la Puglia, sostenere il reddito dei lavoratori in Cigd così come quelli in mobilità in deroga”.

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