Dalla ribalta nazionale con chef Rubio alla Notte Bianca dello Sport: appello per trovare nuovi sponsor

BARI - I Patriots Bari sono stati protagonisti del 1° episodio della nuova stagione di “Unti e Bisunti”, andata in onda lunedì di pasquetta su Dmax. La compagine barese ha accompagnato chef Rubio tra segreti, sapori e tradizioni del capoluogo pugliese. Orgogliosi di essere nativi, giocatori e sostenitori di Bari, questa volta i nero-oro hanno giocato in casa nei panni dei giudici e si sono divertiti tantissimo. Insomma i Patriots Bari cavalcano l’onda del successo e, favoriti del girone, conducono un gran campionato, senza privarsi di un sano divertimento.

Credono negli sforzi e nella fatica, ma anche nella possibilità di abbattere le barriere e i pregiudizi di chi nel Meridione e in Puglia considera il football americano uno sport minore, meno degno di altri sport di riconoscimenti, sponsor e visibilità. Non è così e la “Notte Bianca dello Sport” ben lo dimostra: sabato 3 maggio, in Corso Vittorio Emanuele (tra piazza Prefettura e Piazza del Ferrarese), si potrà assistere a un momento di raccordo tra lo sport e la città, organizzato dalla collaborazione tra il CONI, le Federazioni sportive e il Comune di Bari. Alle 18.30 prenderanno il via, tra le tante esibizioni, anche le performance sportive di football americano.

I Patriots Bari scenderanno nel campo allestito lungo il corso per partecipare, divertirsi e dimostrare che valore, piacere e orgoglio delle proprie tradizioni, possono dare una sana e meritata visibilità. Sostenere è importante ma essere sostenuti è fondamentale, come dimostra la vittoria che i Patriots Bari hanno conferito a Ninucc U’ Russ e alle sue braciole. Ed è direttamente dalla voce del presidente della squadra dei nero-oro, Leonardo Damiani, che arriva un appello agli imprenditori baresi “Mi auguro che la mia squadra riesca finalmente a ricevere una casa fissa – dice il presidente- ma, soprattutto, che questo sport riceva i finanziamenti che merita attraverso l’aiuto di uno sponsor.

Purtroppo, nonostante gli aiuti che abbiamo ricevuto sino a oggi, non posso ancora garantire di coprire tutte le spese per i miei ragazzi. Pur di giocare, infatti, sono loro stessi ad autofinanziarsi, comprandosi le protezioni della divisa che indossano, pagandosi la palestra e gli allenamenti di cui necessitano. Molti componenti del vivaio si sono uniti a noi e ci sono rimasti fedeli ma abbiamo ancora oggi grossissime difficoltà a cercare degli impianti a prezzi abbordabili. Solo i risultati lusinghieri che otteniamo ci infondono il coraggio e la forza necessari per andare avanti. Confidiamo, pertanto, che qualche imprenditore voglia sposare la nostra causa e credere come noi in questo sport e nelle sue potenzialità”.

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