BARI - "E' necessario che nel DEF vengano inseriti dispositivi utili a salvare il mercato delle opere pubbliche da una morte annunciata". Lo ha detto il Senatore Dario Stefàno (SEL) alla vigilia del Consiglio dei Ministri che vede all'ordine del giorno la discussione del Documento di economia e Finanza.
"Le imprese del settore costruzioni, nonostante la boccata di ossigeno arrivata con il decreto del 2013, sono fortemente penalizzate dal fenomeno dei ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione: degli otto miliardi di euro stanziati per il comparto risultano pagati a fine febbraio circa 7,2 miliardi mentre restano ancora senza soluzione 11 miliardi di ritardati pagamenti. Il Governo non può rinviare ulteriormente il problema ma deve intervenire su tre questioni prioritarie: la definizione di un piano di pagamenti di tutti i debiti pregressi della pubblica amministrazione; l'adozione di intelligenti misure di allentamento del patto di stabilità per consentire agli Enti locali di liberare le risorse che hanno in cassa ma che non possono spendere; la riforma strutturale delle regole del patto di stabilità e la revisione delle modalità di contabilizzazione della spesa in conto capitale a livello nazionale."
"La ripresa - ha concluso Stefàno - non può avviarsi attraverso una politica fatta di soli tagli ma deve essere fondata sul potenziamento delle esportazioni delle nostre eccellenze, soprattutto agroalimentari, e sulla robusta ripresa del settore delle costruzioni attraverso investimenti pubblici, soprattutto di riqualificazione dell'esistente, e nelle infrastrutture: sarebbe davvero la "voltabuona" per la ripresa e l'occupazione nel nostro Paese".
"Le imprese del settore costruzioni, nonostante la boccata di ossigeno arrivata con il decreto del 2013, sono fortemente penalizzate dal fenomeno dei ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione: degli otto miliardi di euro stanziati per il comparto risultano pagati a fine febbraio circa 7,2 miliardi mentre restano ancora senza soluzione 11 miliardi di ritardati pagamenti. Il Governo non può rinviare ulteriormente il problema ma deve intervenire su tre questioni prioritarie: la definizione di un piano di pagamenti di tutti i debiti pregressi della pubblica amministrazione; l'adozione di intelligenti misure di allentamento del patto di stabilità per consentire agli Enti locali di liberare le risorse che hanno in cassa ma che non possono spendere; la riforma strutturale delle regole del patto di stabilità e la revisione delle modalità di contabilizzazione della spesa in conto capitale a livello nazionale."
"La ripresa - ha concluso Stefàno - non può avviarsi attraverso una politica fatta di soli tagli ma deve essere fondata sul potenziamento delle esportazioni delle nostre eccellenze, soprattutto agroalimentari, e sulla robusta ripresa del settore delle costruzioni attraverso investimenti pubblici, soprattutto di riqualificazione dell'esistente, e nelle infrastrutture: sarebbe davvero la "voltabuona" per la ripresa e l'occupazione nel nostro Paese".