BARI - Perché Esperanza Diomede non può essere candidata, scontando colpe che non le appartengono? Stando alle dichiarazioni di Don Angelo Cassano, il prete che ha cresciuto Esperanza al San Paolo, parliamo di una ragazza speciale che può diventare una scommessa per la società. Esperanza ha conosciuto il padre solo tre anni fa, non ha alcuna responsabilità con quanto commesso dal padre e, per questo, non deve portare il peso di colpe altrui. E né trovo giusto precludere, a causa del suo cognome, le possibilità di riscatto di questa ragazza che con forza e determinazione cerca ogni giorno di seguire una strada diversa da quella del papà. Possibilità di riscatto che passano non solo dal lavoro, dal volontariato, ma anche dall’impegno politico, nell’accezione più nobile del termine. Nel particolare caso di Esperanza, la sua eventuale esclusione mi appare non solo ipocrita ma anche non prevista dalla legge. Mi chiedo, infine, ma con un atteggiamento di chiusura e con tutte queste polemiche, che fra l’altro stanno esponendo Esperanza ad una pressione mediatica pesantissima, non si va esattamente nella direzione opposta, negando un’importante possibilità ad Esperanza e facendole capire che per lei determinati ambiti della società saranno sempre preclusi a causa del suo cognome? Che effetto otteniamo in questa maniera? Ad Esperanza, invece, faccio il mio personale in bocca al lupo affinché riesca da andare avanti con onestà, forza e determinazione”. A dichiararlo è Marco Cornaro, candidato sindaco del polo Barese, lista civica indipendente.
Esperanza Diomede, Cornaro (Polo Barese): “La sua esclusione sarebbe non solo ipocrita ma anche non prevista dalla legge”
diGiornale di Puglia
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