di Francesco Greco - Lui, lei, il gelo. La noia moraviana, la quotidianità snervante, il senso di soffocamento, di straniamento, di nevrosi come nell’opera di Woody Allen, o di identità ambigue come in Almodovar, di tempo che fugge come sabbia fra le dita e opportunità che svaniscono. Il tradimento come forma di autoterapia, ma privo di luce, di gioia, di tenerezza come nei film di Ferreri e di Nagisa Ōshima. Oltre le malmostose banalità di Alberoni e le psicologhe da salotto tv con le loro analisi approssimative da tre etti e via, c’è la crisi della coppia, la sua etimologia destrutturata, la perdita del senso, il suo essere stata relativizzata. La modernità con le sue “sirene” offre surrogati dell’erotismo col sesso virtuale via web. L’inquinamento dell’aria che depotenzia la virilità, lo stress esistenziale e quant’altro: si potrebbero scrivere tomi voluminosi sull’eros del III millennio.
Ce n’è insomma abbastanza come input per farne un soggetto per il cinema. Ci ha pensato Elettra Ferraù (nasce bene: è figlia del critico Alessandro Ferraù), che l’estate passata ha buttato giù due paginette di “Frammenti”. Così è nato un corto di 12 minuti firmato dal regista Raffaello Sasson e che segna l’esordio cinematografico dell’attrice d’origine pugliese (Salento) Francesca Stajano (nella foto), già musa del teatro d’autore (dai classici con Giuliano Vasilicò sino a Cechov con Leonardo Madier), fiction tv di successo, canto lirico e in futuro anche la musica leggera. E’ anche sceneggiatrice.
La short-story è stata girata a Roma, quartiere Eur e nel Salento (Lido Conchiglie, vicino Gallipoli, nello stabilimento balneare “Mar y Sol” di Piero Aprile, nella foto il cast sulla spiaggia) e ad Alezio, sempre nel Leccese, nella Tenuta “Marchesino”. “Sono rimasto subito intrigato dall’intreccio e dalla mancanza di comunicazione fra due coniugi – spiega Sasson – così vicini eppure così lontani. Preso dall’entusiasmo, ho subito cercato di trovare uno stile adeguato alla storia – aggiunge il regista romano - e insieme al mio gruppo sono arrivato alla conclusione che questo film breve doveva essere quasi muto, con poche parole. Dovevo far viaggiare le immagini, far veicolare visivamente la sofferenza dei personaggi senza l’aiuto del dialogo. Un silenzio denso di speranza per un film privo di un lieto fine. Per questo ho cercato di far identificare il pubblico con i protagonisti attraverso soggettiva, sguardi in macchina e camera in spalla”.
Sasson si è diplomato in regia cinematografica nel 1999, è anche regista teatrale e nel cv ha video musicali e spot pubblicitari. Di “Frammenti” firma anche la sceneggiatura. Oltre a Francesca Stajano, del cast fanno parte Federico Scribani, Paola Sebastiani, Daniele Scotti, Chiara Dalla Rossa, Matteo Milani, Francesco Romeo, Kweta Lubaki, Nabi Golam, Giorgio Zela.
Musiche di Andrea Tosi, fotografia di Federico Sisti, scenografia di Flavia Marziali, costumi di Martina Catelli, trucco di Giulia Caprilli, assistente alla fotografia e alla regia Lorenzo Guidotti, assistente alla regia Daniele Scotti, segretario di edizione Giovanni Mendiola, fotografi di scena Fernando Sbriscia e Silvia Palombi.
Sasson ha vissuto a lungo negli Usa (Los Angeles, Alabama). Nel 2010 ha firmato “Il demonio” (thriller storico ambientato nell’Austria di fine Ottocento con atmosfere angoscianti e colpi di scena imprevedibili). Attualmente sta lavorando al lungometraggio “L’ultima moglie di Dracula” (sceneggiato dalla Stajano).
Tags
Cultura e Spettacoli