Giuseppe e Max (intervista): "Saremmo degli ottimi genitori"



(PHOTOGALLERY) di Marco Masciopinto - Il 22 maggio festeggeranno il loro primo anniversario di matrimonio e a vederli insieme così uniti e felici, ti fa pensare che l’amore non ha barriere.

Massimiliano Benedetto e Giuseppe Ilaria sono una coppia omosessuale di Roma e sono la prima coppia unita in matrimonio da SameLove, l’agenzia di wedding planner per matrimoni gay in Italia che recita sull’home page del sito: «Vi aiutiamo a dire di si anche quando vi dicono no».

Si sono incontrati e innamorati la notte di Halloween e da quel giorno non si sono mai lasciati. Hanno preso casa insieme, gestiscono due bed&breakfast, sono felici e hanno deciso di fare il grande passo, anche se il nostro paese non lo consente. Li abbiamo incontrati per farci raccontare il giorno più importante della loro vita.



A maggio sarà il vostro primo anniversario. Come procede la vita coniugale? 
‘’In realtà non è cambiato molto, visto che già convivevamo da tre anni’’.

Perché avete deciso di sposarvi in Italia? 
‘’Perché volevamo avere intorno a noi le persone a cui vogliamo bene, le nostre famiglie e i nostri amici. Organizzare un matrimonio all’estero sarebbe stato complicato e avrebbe significato rinunciare alla presenza di molti dei nostri cari. Quindi abbiamo deciso di rimanere qui, e di utilizzare al massimo le possibilità che la legislatura italiana ci consentisse’’.

Com’è stato organizzare la cerimonia? 
‘’Ci siamo resi conto che, dopo l’entusiasmo iniziale, organizzare una cerimonia secondo i nostri desideri sarebbe stato estremamente faticoso. Abbiamo dovuto fare i conti con tempo a disposizione, budget, inesperienza per cui abbiamo pensato che sotto il profilo organizzativo avremmo sicuramente avuto bisogno di un aiuto concreto. Da qui la scelta della SameLove, un’agenzia che si occupa di organizzare matrimoni per il mondo LGBT. E’ stato stressante e faticoso lo stesso, ma alla fine abbiamo avuto esattamente il matrimonio che volevamo’’.

Quando avete deciso di vivere insieme? 
‘’Da subito. Siamo infatti andati a vivere assieme dopo pochi giorni che ci siamo conosciuti e, in maniera del tutto naturale, abbiamo incominciato la nostra vita assieme. Il matrimonio, sotto questo aspetto, non ha cambiato nulla’’.

Che ricordo avete del primo bacio? 
‘’In discoteca, in mezzo alla folla e circondati da tutti i nostri amici. Un ricordo molto bello e soprattutto divertente’’.

Sin dall’inizio i vostri genitori sono stati dalla vostra parte? 
‘’Le nostre famiglie hanno sempre sostenuto le nostre scelte, compresa quella del matrimonio. In parte la decisione di dare un valore legale alla nostra unione è stato un vero e proprio regalo fatto a loro, perché anche se a tutti piace essere anticonformisti, chi ti vuole bene ti vuole vedere sereno, con la persona che ami al tuo fianco’’.

Come combattete la vostra battaglia contro i pregiudizi? 
‘’La lotta contro i pregiudizi la svolgiamo in diversi ambiti. Paradossalmente all’interno della comunità LGBT italiana ci sono ancora atteggiamenti molto provinciali, che spesso si rivelano discriminatori nei confronti dei propri membri. Lottare contro questi pregiudizi significa difendere chi è più debole, chi trova poco spazio all’interno del mondo LGBT e che non si sente accettato proprio da chi, in un modo o nell’altro, è simile a lui. Siamo convinti che il bello del mondo LGBT, ed anche la sua forza potenziale, sia proprio la sua varietà ed il suo essere composito e mai banale’’.
Per quanto riguarda gli “altri”, crediamo che l’arma migliore sia quella di essere felici e sereni ed in fondo anche “banali”. Per chi non conosce la realtà LGBT è facile cadere in errore, pensare che i gay siano come marziani, e quindi avere dei pregiudizi: sta a noi far capire agli altri che non è la tua vita sessuale a renderti migliore o peggiore, ma quello che vali come persona. Essere “banali”, quindi, è il nostro modo ma siamo assolutamente dell’idea che tutti abbiano diritto di essere come vogliono, e continuiamo a batterci affinché chi decide di avere uno stile di vita diverso lo possa avere e non sia vittima di nessuna discriminazione’’.

Ci sono ancora molti ragazzi vittime di omofobia che hanno paura a dichiarare la propria sessualità.  Cosa gli consigliereste? 
‘’Non è mai facile dare consigli, visto che le dinamiche famigliari e sociali sono per ognuno diverse. In una situazione in cui non si trova il coraggio di vivere secondo i proprio desideri, la forza spesso può arrivare dagli altri: parlare con i famigliari e le persone che ci vogliono bene è sicuramente l’inizio, anche se può sembrare uno scoglio invalicabile. Ma per esperienza personale, le persone che crediamo difficili da affrontare per timore di deludere spesso si rivelano diverse da quello che pensiamo e ci possono stupire’’.

Vi piacerebbe essere genitori? 
‘’Sicuramente si. Siamo sicuri che saremmo degli ottimi genitori’’.