di Frédéric Pascali - Nella giornata di ieri una pioggia improvvisa, e inaspettata, ha fatto da scorcio alla proiezione pomeridiana di “Tangerines” (“Mandarini”) del georgiano Zaza Urushadze. In concorso nella sezione “Panorama internazionale” ha letteralmente ammaliato il numeroso pubblico presente, investendolo della sua disperata e travolgente umanità.
Ambientato negli anni del conflitto abcaso-georgiano (1991-93) il film non fa sconti e della guerra e della morte stampa una cartolina crudele e disperata. La pietà dell’animo si rifugia nella semplicità delle piccole cose d’ogni giorno e nella bellezza di un frutteto di mandarini,unico baluardo di fronte al baratro dell’odio, sempre più incombente e imponente. Da rimarcare la secca e toccante interpretazione dell’estone Lembit Ulfsak, “Ivo”, il protagonista principale della storia.
La serata è poi continuata con la celebrazione del Maestro Ugo Gregoretti che, reduce dalla “lezione di cinema” mattutina, ha ricevuto, dalle mani del Presidente Ettore Scola, il premio “Federico Fellini Platinum Award for artistic excellence”. Dopo la bella motivazione letta dalla bravissima Valeria Solarino, protagonista del brillante “Smetto quando voglio” di Sidney Sibilia, in concorso nella sezione “Italia Film Fest/Opere prime e seconde”,Gregoretti si è brevemente soffermato sulla sua personale visione del Mondo. L’ha fatto ricordando la lunghissima amicizia con Ettore Scola, sottolineando come entrambi siano accomunati da “un comune senso dell’umorismo, con un’ottica tra l’ironico e il paradossale che ci guida nella scoperta quotidiana dell’esistenza”.
La giornata si è conclusa nel segno di Dickens con il film “The Invisible Woman”. Riuscita seconda prova in regia di Ralph Fiennes, nell’occasione anche protagonista principale nei panni del grande romanziere britannico. Rilevante anche la prova di Felicity Jones, “Nelly”, l’emozionante protagonista femminile. Una pellicola che dell’amore, e del suo mistero, cerca di svelare la formula più intima. Senza iperboli e senza enfasi, solo con la forza delle parole e degli sguardi. Immagini che restano addosso e che tradiscono le “grandi speranze” che aleggiano nel cuore di ogni donna e di ogni uomo.
Ambientato negli anni del conflitto abcaso-georgiano (1991-93) il film non fa sconti e della guerra e della morte stampa una cartolina crudele e disperata. La pietà dell’animo si rifugia nella semplicità delle piccole cose d’ogni giorno e nella bellezza di un frutteto di mandarini,unico baluardo di fronte al baratro dell’odio, sempre più incombente e imponente. Da rimarcare la secca e toccante interpretazione dell’estone Lembit Ulfsak, “Ivo”, il protagonista principale della storia.
La serata è poi continuata con la celebrazione del Maestro Ugo Gregoretti che, reduce dalla “lezione di cinema” mattutina, ha ricevuto, dalle mani del Presidente Ettore Scola, il premio “Federico Fellini Platinum Award for artistic excellence”. Dopo la bella motivazione letta dalla bravissima Valeria Solarino, protagonista del brillante “Smetto quando voglio” di Sidney Sibilia, in concorso nella sezione “Italia Film Fest/Opere prime e seconde”,Gregoretti si è brevemente soffermato sulla sua personale visione del Mondo. L’ha fatto ricordando la lunghissima amicizia con Ettore Scola, sottolineando come entrambi siano accomunati da “un comune senso dell’umorismo, con un’ottica tra l’ironico e il paradossale che ci guida nella scoperta quotidiana dell’esistenza”.
La giornata si è conclusa nel segno di Dickens con il film “The Invisible Woman”. Riuscita seconda prova in regia di Ralph Fiennes, nell’occasione anche protagonista principale nei panni del grande romanziere britannico. Rilevante anche la prova di Felicity Jones, “Nelly”, l’emozionante protagonista femminile. Una pellicola che dell’amore, e del suo mistero, cerca di svelare la formula più intima. Senza iperboli e senza enfasi, solo con la forza delle parole e degli sguardi. Immagini che restano addosso e che tradiscono le “grandi speranze” che aleggiano nel cuore di ogni donna e di ogni uomo.