“Il 1° maggio rappresenti un momento di riflessione da cui ripartire"

BARI - “Il 1° maggio rappresenti un profondo momento di riflessione sulla drammatica situazione occupazionale nazionale e pugliese, da cui far scaturire la spinta propulsiva per un rinnovato processo di crescita del lavoro. I numeri della disoccupazione e della povertà sul nostro territorio non lasciano spazio a indugi: occorrono misure immediate, concrete e convincenti per rilanciare occupazione, produzione e consumi, in un contento di tutela della salute, della sicurezza e della dignità dei lavoratori”.
E’ il pensiero di Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari, che fa notare come il “quadro occupazionale in Puglia è da bollino rosso”, con un tasso di disoccupazione che si attesta, in base alle ultime rilevazioni ufficiali, al 21,7% e al 49,7% per quello giovanile, la Puglia si presenta tra quelle più in difficoltà. Gli incrementi sul 2008, anno d’inizio della crisi, sono paurosi nella nostra regione: il tasso di disoccupazione generale è cresciuto del 10,1% e, addirittura, quella giovanile segna +18,1%.

In termini assoluti registriamo un incremento di 50mila lavoratori disoccupati negli ultimi 12 mesi, per un totale di 330mila. “Stando ai dati raccolti dalla nostra organizzazione – prosegue Pugliese - la tendenza alla crisi occupazionale, nel 2014, si è acuita: sono 137 i posti di lavoro persi al giorno nei primi tre mesi dell’anno in corso. Sono indici che mettono in evidenza un paese a due velocità: 8,9 punti percentuali è il tasso di disoccupazione generale registrato nel nord Italia contro il 20,5% del Mezzogiorno, dati che già di per sé lasciano sbigottiti e che per giunta segnano l’aggravio di essere superiori rispetto alla media nazionale. Troppo marcata la differenza rispetto al Nord”.

 “Affinché si verifichino le condizioni per crescita ed occupazione – continua il Segretario della UIL regionale - la parola chiave è fare investimenti per la crescita e lo sviluppo utilizzando appieno le risorse, a cominciare da quelle comunitarie. Pertanto, Governo ed Enti locali devono compiere interventi strutturali mirati a qualificare il territorio e in grado di dare continuità alle enormi potenzialità del Mezzogiorno, anche grazie all’apertura di piccoli e medi cantieri”.

“Anche la provincia di Bari – conclude Pugliese – generalmente la meno colpita dai morsi della crisi, sta vivendo uno dei momenti più neri della storia. Tante aziende storiche, perno dell’economia locale, convivono con l’incubo dei licenziamenti e della cassa integrazione: la Natuzzi (1500 esuberi), Matarrese (300 lavoratori a rischio), la Bridgestone (120 in mobilità da 4 mesi e 750 in cassa integrazione straordinaria), Ecoleather (100 lavoratori in cassa straordinaria e 300 in contratto di solidarietà), Prysmian (90 in solidarietà), Osnam (200 a rotazione in cassa ordinaria) e l’OM Carrelli (285 lavoratori in licenziamento), senza dimenticare le tante piccole e medie imprese che quotidianamente chiudono senza far rumore, rappresentano solo i casi più eclatanti di una crisi che non ammette più indugi, ma solo riforme e interventi tempestivi, efficaci e concreti”.