Cdm approva Def, 'trovate le risorse'. 'Guai se non passano riforme'


Il consiglio dei ministri ha approvato il Def. ''La crescita la stimiamo allo 0,8% (nel 2014), diversa dall'1,1% stimato prima''. Ha detto il premier Mattero Renzi nella conferenza stampa al termine del Cdm e poi scherzando ha aggiunto: "Il ministro Padoan oggi si è trovato in grandissima difficoltà non per le tensioni sul Def ma circa la prova tv che riguarda Destro visto che è noto tifoso". "A partire dalla previsione sulla crescita" nel Def ci sono stime dettate da "estrema prudenza e aderenza alla realtà. Spero che saranno smentite in positivo".

Le riforme "non sono solo un punto orgoglio di questo governo o un elemento fondamentale perché promesso ma una precondizione della ripresa economica. Senza non c'é credibilità". Renzi ha affermato che le riforme sono "un impegno morale assoluto da parte nostra". "So che su questo tema ogni giorno c'è ne è una, capisco l'ansia di visibilità nel mio e in altri partiti. 

Ma al di là del bisogno di dimostrare che si esiste lanciando ipotesi non realizzabili confermo tutti gli impegni che ci siamo presi". E confermando gli imnpegni presi sulle riforme: "Noi rispettiamo tutti, discuteremo ancora in dettaglio sulla riforma del Senato, che è arrivata a Palazzo Madama dopo la verifica del Colle ma non si rimette tutto in discussione come se dopo 20 anni sia ammissibile tornare da capo su ogni discussione".

La riforma del Senato e quella che apre all'abolizione delle province "vedono molti interessi politici in ballo, ma sono anche viste come una svolta decisiva". Lo dice alla Cnn il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che avverte: "Se non passano sarebbe molto, molto grave per il Paese". "Certamente l'opposizione alla spinta riformatrice è certamente il segnale che si va nella giusta direzione", aggiunge. "La sopravvivenza dipende dall'intensità della spinta" a fare le riforme, dice Padoan.

Delrio, intervistato dal Tg1, commenta così: "Sì, abbiamo trovato le coperture. Verranno in gran parte dalla revisione della spesa pubblica italiana. Allocheremo le risorse sui settori più strategici e taglieremo i settori più improduttivi, dove la spesa non è efficiente, per fornire buoni servizi a cittadini e imprese".

Concetto ribadito, con qualche dettaglio in più, sempre da Palazzo Chigi: soprattutto sul capitolo che attualmente sta più a cuore all'opinione pubblica, il taglio dell'Irpef: "Solo dalla spending sono previsti 6 miliardi. Per arrivare alla cifra prevista di 6,6 miliardi si è lavorato su altre voci come, ad esempio, l'Iva".

Raddoppia 'tassa' su quote Bankitalia, verso 26% - Raddoppia al 26% l'imposta sulle plusvalenze delle quote Bankitalia: sarebbe l'asso del governo per raggiungere i 6,6 miliardi per tagliare il cuneo. La misura, non contenuta nel Def, arriverebbe comunque sul tavolo del Cdm.

Poletti: tagli spesa confermati, fuori discussione 80 euro - "I tagli dovrebbero essere assolutamente confermati, anticipazioni non ne ho, vedremo puntualmente quello che succede nel consiglio dei ministri oggi pomeriggio. E' quanto ha detto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti alla Telefonata di Maurizio Belpietro precisando che "gli elementi di fondo sono chiari, si lavora per ridurre la spesa e per fare in modo che gli 80 euro ci siano e questo mi pare fuori discissione".

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