Il nuovo porto di Otranto: "Un oltraggio alla storia"

LECCE - "Non si possono concepire nuove opere e calarle dal cielo "violando" luoghi sacri alla nostra storia millenaria. La peculiarità del nostro Paese, le sue bellezze, il suo patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico, la sua straordinaria valenza culturale sono la grande ricchezza che rendono l’Italia unica nel suo genere. Ecco perché tante nuove opere non possono essere accettate, perché esse stravolgono in modo irreversibile il luogo dove vengono concepite".
A riferirlo in una nota Marco Parini, Presidente Italia Nostra.

"Accade questo - prosegue Parini - anche per il progetto del nuovo porto turistico di Otranto, un intervento inaccettabile nel cuore della storica Otranto. La nuova opera, se realizzata, cancellerebbe l'immagine millenaria del porticciolo davanti al sistema fortificato, uno dei monumenti più insigni del Salento, distruggerebbe l'ecosistema a mare e a terra per far posto a nuovi insediamenti edilizi che nulla hanno a che fare con quel luogo ricco di fascino e storia.
Italia Nostra, che da subito ha espresso il proprio parere contrario a "questo intervento" in "questo luogo", esprime il pieno sostegno al Ministero per i Beni Culturali e alla Sovrintendenza in particolare che ha subito e continua a ricevere ingiusti attacchi per aver svolto il proprio dovere, secondo una pericolosa quanto grave linea di attacco alle soprintendenze che negli ultimi tempi punta a screditare un potere dello Stato per il solo motivo di esercitare il proprio compito di tutela del nostro patrimonio e non piegarsi ai voleri di gruppi di potere economici e politici.
Italia Nostra ricorrerà contro i provvedimenti autorizzativi che metteranno a rischio l'interezza di questo luogo, sia a mare che a terra, che violano un'area sottoposta a vincolo paesaggistico sin dal 1975, a tutela archeologica e monumentale, contro un'opera progettata in contrasto con tutte le misure vigenti di pianificazione urbanistica e di tutela ambientale, paesaggistica e culturale così come esaustivamente indicato nel parere elaborato dalla Soprintendenza di Lecce, nel parere negativo espresso anche da ARPA/Puglia e le riserve espresse dall'Ufficio Ambiente della Provincia di Lecce", conclude Parini.

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