di Luigi Laguaragnella - Con la presentazione del progetto LIMES, Linguaggi, Intercultura, Media e Socialità promosso dai Salesiani della chiesa Redentore e con il sostegno del Caps, del consorzio Meridia, dell’associazione culturale Radio Kreattiva e del Comune di Bari è nata una tavola rotonda nella sala consiliare con i referenti dell’amministrazione comunale e gli operatore del progetto che focalizza l’attenzione sull’integrazione degli immigrati, soprattutto le nuove generazioni. Il progetto, finanziato con il Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi permette un incentivo a creare ponti nel contesto della comunità locale che vede la presenza e l’inevitabile convivenza tra diverse culture.
La tavola rotonda intitolata “Meno io, più noi” moderata da don Giampaolo Roma dell’animazione missionaria salesiani Italia meridionali è stata introdotto con i saluti del presidente dell’VIII circoscrizione Leonardo Tartarino il quale ha sollecitato l’attenzione sul fenomeno dell’integrazione che in quartiere grande come il Libertà. Il progetto Limes, infatti, agirà in questo quartiere in cui l’attività dei Salesiani ha l’obiettivo di avvicinare e far convivere con giusti valori tutti i cittadini. E’ anche grazie ai progetti del Redentore si tenta di non lasciare isolato nessuno. Alla conferenza era presenta anche il prefetto Nunziante che ha richiamato più volte ad essere squadra e non vedere il fenomeno dell’immigrazione come problema, bensì come risorsa per tutti. Ma prima è necessario che tutte le strutture funzionino e siano unite. Spesso, come descritto da Rosa Anna De Palo presidente del Tribunale per i minorenni si sbagliano anche le terminologie che certamente non aiutano i cittadini a comprendere che tutti i minori hanno tutti i diritti per l’assistenza e la tutela: l’interesse per il minore è prioritario.
Anche l’assessore Losito è intervenuto lasciando intendere che il flusso migratorio è un fenomeno inarrestabile e per questo occorrono sempre più politiche di accoglienza e non di respingimento.
Alla tavola rotonda “Meno io, più noi” erano presenti molti giovani che hanno ascoltato esempi e dati di progetti di cooperazione e di integrazione che nel territorio già alcune scuole applicano. Unire le forze e creare rete, eliminando l’idea che l’immigrato è solo ed esclusivamente qualcuno da accogliere, ma è senza dubbio risorsa (che invece va tutelata), si può dar risalto all’impegno come quello del progetto Limes per contagiare continuare in un futuro che non può far a meno del contatto con culture altre.
La tavola rotonda intitolata “Meno io, più noi” moderata da don Giampaolo Roma dell’animazione missionaria salesiani Italia meridionali è stata introdotto con i saluti del presidente dell’VIII circoscrizione Leonardo Tartarino il quale ha sollecitato l’attenzione sul fenomeno dell’integrazione che in quartiere grande come il Libertà. Il progetto Limes, infatti, agirà in questo quartiere in cui l’attività dei Salesiani ha l’obiettivo di avvicinare e far convivere con giusti valori tutti i cittadini. E’ anche grazie ai progetti del Redentore si tenta di non lasciare isolato nessuno. Alla conferenza era presenta anche il prefetto Nunziante che ha richiamato più volte ad essere squadra e non vedere il fenomeno dell’immigrazione come problema, bensì come risorsa per tutti. Ma prima è necessario che tutte le strutture funzionino e siano unite. Spesso, come descritto da Rosa Anna De Palo presidente del Tribunale per i minorenni si sbagliano anche le terminologie che certamente non aiutano i cittadini a comprendere che tutti i minori hanno tutti i diritti per l’assistenza e la tutela: l’interesse per il minore è prioritario.
Anche l’assessore Losito è intervenuto lasciando intendere che il flusso migratorio è un fenomeno inarrestabile e per questo occorrono sempre più politiche di accoglienza e non di respingimento.
Alla tavola rotonda “Meno io, più noi” erano presenti molti giovani che hanno ascoltato esempi e dati di progetti di cooperazione e di integrazione che nel territorio già alcune scuole applicano. Unire le forze e creare rete, eliminando l’idea che l’immigrato è solo ed esclusivamente qualcuno da accogliere, ma è senza dubbio risorsa (che invece va tutelata), si può dar risalto all’impegno come quello del progetto Limes per contagiare continuare in un futuro che non può far a meno del contatto con culture altre.