ROMA - Il Parlamento ha dato il via libera al Documento di economia e finanza. L'ok prima al Senato con 156 voti a favore e 92 contrari, alla Camera il Def è passato con 348 sì e 143 no. Le due Camere hanno approvato, a maggioranza assoluta come previsto dalla legge, anche la richiesta del governo di rinviare al 2016 il pareggio di bilancio.
In mattinata anche il Senato aveva dato il via libera: 156 i voti a favore, 92 quelli contrari. Nel pomeriggio arriverà la votazione anche alla Camera. Palazzo Madama ha approvato, a maggioranza assoluta come previsto dalla legge, anche la richiesta del governo di rinviare al 2016 il pareggio di bilancio. In questo caso i sì sono stati 170 e i no 87.
Il ministro Pier Carlo Padoan aveva motivato in aula la decisione del governo di questo slittamento. "Ci avvaliamo della legge sugli eventi eccezionali visto che la ripresa è fragile e che le condizioni economiche e finanziarie dell'Italia non sono ancora consolidate" spiega il titolare dell'Economia. Tra i motivi del rinvio - chiarisce Padoan - c'è anche il "pagamento di ulteriori 13 miliardi per i debiti della pubblica amministrazione, oltre all'esigenza di dotare gli enti pubblici di risorse con un incremento del saldo netto da finanziare".
Intanto la previsione del ministro per il 2014 non è tra le più rosee: "Nonostante alcuni segnali positivi, il gap tra crescita osservata e crescita potenziale resterà molto negativo" dice Padoan che non è ottimista nemmeno sul rilancio del mercato del lavoro. Poi ribadisce che il governo si è impegnato ad approvare rapidamente un pacchetto di riforme strutturali.
Prima di entrare in aula, Padoan ha risposto ai giornalisti sulla vicenda della lettera inviata all'Unione Europea per chiedere il rinvio del pareggio di bilancio, lettera che ha scatenato l'ira del forzista Renato Brunetta. "Una tempesta in un bicchier d’acqua?" la domanda dei cronisti. "Mi pare proprio di si" il secco commento del titolare del Tesoro. Brunetta controreplica: "La tempesta, e il ministro lo sa, è nei conti pubblici italiani".
Venerdì il Consiglio dei ministri con al centro gli sgravi fiscali per i lavoratori dipendenti. Ormai certo che nella busta paga di maggio ci saranno 80 euro in più per i lavoratori che prendono meno di 1500 euro al mese. Ma in arrivo ci sarebbero dei soldi anche per chi guadagna molto meno, fino a 8 mila euro l'anno.
In mattinata anche il Senato aveva dato il via libera: 156 i voti a favore, 92 quelli contrari. Nel pomeriggio arriverà la votazione anche alla Camera. Palazzo Madama ha approvato, a maggioranza assoluta come previsto dalla legge, anche la richiesta del governo di rinviare al 2016 il pareggio di bilancio. In questo caso i sì sono stati 170 e i no 87.
Il ministro Pier Carlo Padoan aveva motivato in aula la decisione del governo di questo slittamento. "Ci avvaliamo della legge sugli eventi eccezionali visto che la ripresa è fragile e che le condizioni economiche e finanziarie dell'Italia non sono ancora consolidate" spiega il titolare dell'Economia. Tra i motivi del rinvio - chiarisce Padoan - c'è anche il "pagamento di ulteriori 13 miliardi per i debiti della pubblica amministrazione, oltre all'esigenza di dotare gli enti pubblici di risorse con un incremento del saldo netto da finanziare".
Intanto la previsione del ministro per il 2014 non è tra le più rosee: "Nonostante alcuni segnali positivi, il gap tra crescita osservata e crescita potenziale resterà molto negativo" dice Padoan che non è ottimista nemmeno sul rilancio del mercato del lavoro. Poi ribadisce che il governo si è impegnato ad approvare rapidamente un pacchetto di riforme strutturali.
Prima di entrare in aula, Padoan ha risposto ai giornalisti sulla vicenda della lettera inviata all'Unione Europea per chiedere il rinvio del pareggio di bilancio, lettera che ha scatenato l'ira del forzista Renato Brunetta. "Una tempesta in un bicchier d’acqua?" la domanda dei cronisti. "Mi pare proprio di si" il secco commento del titolare del Tesoro. Brunetta controreplica: "La tempesta, e il ministro lo sa, è nei conti pubblici italiani".
Venerdì il Consiglio dei ministri con al centro gli sgravi fiscali per i lavoratori dipendenti. Ormai certo che nella busta paga di maggio ci saranno 80 euro in più per i lavoratori che prendono meno di 1500 euro al mese. Ma in arrivo ci sarebbero dei soldi anche per chi guadagna molto meno, fino a 8 mila euro l'anno.