BARI - “A Taranto l’inquinamento prosegue, e c’è un rischio, vero, quotidiano, per i cittadini. Lo ha certificato ancora una volta la Commissione europea con una seconda lettera di messa in mora inviata oggi all’Italia. Il governo ora ha due mesi di tempo per affrontare sul serio la questione. Prima di tutto deve tirare fuori il piano ambientale che dovrebbe essere pubblico da un mese. Lo abbiamo chiesto al Ministro in un’audizione oramai due settimane fa e ancora non è arrivata risposta”. Lo dichiarano i deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Ambiente della Camera.
“Il piano ambientale, per quello che abbiamo potuto vedere, prevede una ricalendarizzazione dell’applicazione dell’Aia – spiegano i deputati 5 Stelle – Una dilazione dei termini che ci porterà dritti dritti verso l’ennesima procedura d’infrazione. Milioni di euro che saranno responsabilità di questo Governo che, per non andare contro l’Ilva, non rende l’Aia più restrittiva, come ci chiede l’Europa”.
“Il piano ambientale, per quello che abbiamo potuto vedere, prevede una ricalendarizzazione dell’applicazione dell’Aia – spiegano i deputati 5 Stelle – Una dilazione dei termini che ci porterà dritti dritti verso l’ennesima procedura d’infrazione. Milioni di euro che saranno responsabilità di questo Governo che, per non andare contro l’Ilva, non rende l’Aia più restrittiva, come ci chiede l’Europa”.