ROMA - Dopo dieci anni di sentenze cade oggi il "mattone" piu' importante della legge 40 sulla fecondazione assistita: il divieto di fecondazione eterologa, cioe' con gameti di donatore esterno alla coppia.
La Corte Costituzionale ha infatti giudicato illegittimo il divieto, accogliendo i ricorsi presentati dai tribunali di Milano, Firenze e Catania, sollecitati a loro volta dai ricorsi di altrettante coppie sterili. "La sentenza di oggi - hanno commentato Filomena Gallo e Gianni Baldini, legali del procedimento di Firenze, i primi a sollevare il dubbio di legittimita' costituzionale sull'eterologa - ha valore di legge e non e' oppugnabile. Da oggi non potra' mai piu' essere emanata dal Parlamento una legge che prevede il divieto di fecondazione di tipo eterologa.
Tale decisione vale per tutti i cittadini italiani che hanno problemi di sterilita'. nessun vuoto normativo, ma con la legge 40 cosi' modificata garanzie per i nati e per le coppie".
Tra le reazioni politiche, spicca quella polemica del leader di Sel Nicola Vendola: "Servirebbero in questo Paese leggi civili e moderne sui diritti, ma che non si faranno perche' chi volle quelle norme oscurantiste sulla fecondazione oggi e' ancora al governo con Renzi, e lo dico per chi se lo fosse dimenticato".
"CORTE CONTRO PARLAMENTO E POPOLO" - “Non si può non rimanere sconcertati dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla fecondazione eterologa. Il Parlamento italiano, con la legge 40, si è espresso con chiarezza su questo tema, mentre un referendum abrogativo è andato deserto nonostante la propaganda martellante della sinistra progressista. Eppure la Corte Costituzionale pretende di imporsi sul Parlamento e sul popolo in base a inesistenti precetti costituzionali. Ancora una volta si apre una frattura tra la volontà popolare e le decisioni di ristrette élite che ignorano il fondamento stesso della democrazia. Mi auguro che, di fronte a questa inaccettabile sentenza, tutte le anime del centrodestra e tutti coloro che hanno a cuore i valori cattolici della nostra tradizione facciano muro in Parlamento e nelle piazze”.
Lo dichiara, in una nota, Gianni Alemanno, membro dell’Ufficio di Presidenza di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.
La Corte Costituzionale ha infatti giudicato illegittimo il divieto, accogliendo i ricorsi presentati dai tribunali di Milano, Firenze e Catania, sollecitati a loro volta dai ricorsi di altrettante coppie sterili. "La sentenza di oggi - hanno commentato Filomena Gallo e Gianni Baldini, legali del procedimento di Firenze, i primi a sollevare il dubbio di legittimita' costituzionale sull'eterologa - ha valore di legge e non e' oppugnabile. Da oggi non potra' mai piu' essere emanata dal Parlamento una legge che prevede il divieto di fecondazione di tipo eterologa.
Tale decisione vale per tutti i cittadini italiani che hanno problemi di sterilita'. nessun vuoto normativo, ma con la legge 40 cosi' modificata garanzie per i nati e per le coppie".
Tra le reazioni politiche, spicca quella polemica del leader di Sel Nicola Vendola: "Servirebbero in questo Paese leggi civili e moderne sui diritti, ma che non si faranno perche' chi volle quelle norme oscurantiste sulla fecondazione oggi e' ancora al governo con Renzi, e lo dico per chi se lo fosse dimenticato".
"CORTE CONTRO PARLAMENTO E POPOLO" - “Non si può non rimanere sconcertati dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla fecondazione eterologa. Il Parlamento italiano, con la legge 40, si è espresso con chiarezza su questo tema, mentre un referendum abrogativo è andato deserto nonostante la propaganda martellante della sinistra progressista. Eppure la Corte Costituzionale pretende di imporsi sul Parlamento e sul popolo in base a inesistenti precetti costituzionali. Ancora una volta si apre una frattura tra la volontà popolare e le decisioni di ristrette élite che ignorano il fondamento stesso della democrazia. Mi auguro che, di fronte a questa inaccettabile sentenza, tutte le anime del centrodestra e tutti coloro che hanno a cuore i valori cattolici della nostra tradizione facciano muro in Parlamento e nelle piazze”.
Lo dichiara, in una nota, Gianni Alemanno, membro dell’Ufficio di Presidenza di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.