BARI - Sono due le notizie sconvolgenti. Secche, amare, così amare da lasciare un senso di tristezza addosso. La casa di Angelo Capriati, ipovedente, disabile al 100%, quella specie di alloggio che gli è stato assegnato dal Comune di Bari con il decreto num. 5/2014 Prot..n. 33727/II/I, non è un’abitazione. Non è neanche quel monolocale che pure potrebbe sembrare. Stando ad un’analisi effettuata presso il catasto quella “cella”, senza servizi, figura come scantinato. Evidentemente non c’è stato un aggiornamento. Anche perché quello stesso locale-cella si è capito a cosa è servito in tempi passati.
Donato Cippone, ex consigliere comunale, è voluto andare a fondo della questione. E così dopo aver parlato con un istruttore tecnico del comune è riuscito a capire che l’immobile sito in Strada Santa Chiara, 15 è stato utilizzato ai suoi piani superiori come residenza per ospitare studenti Erasmus. L’ambiente oggi assegnato al signor Capriati era invece usato come sala lettura e biblioteca. Ecco perché non c’è la cucina ed ecco perché nel bagno manca il bidet. Ecco perché quella dimora per lui è un pericoloso percorso a ostacoli, ricco di barriere architettoniche. La questione però è anche un’altra. Angelo nelle prossime 48 ore potrebbe diventare un senza tetto, un cittadino vagabondo e senza fissa dimora, costretto a vivere in strada, perché la famiglia che in questi anni si è prodigata accogliendolo nella propria casa, per sopravvenute patologie sanitarie non potrà più ospitarlo e occuparsi di lui. Questo nonostante comunque la buona volontà del sindaco Emiliano che, per tamponare la situazione di difficoltà, ha decretato “di consentire in via straordinaria, eccezionale e temporanea l'utilizzo dell'alloggio di proprietà del Comune di Bari”.
Quello di Strada Santa Chiara, appunto. Non si sa quale sarà il destino di questo cittadino, rimasto cieco a seguito di una fuga di gas nella quale pure perse la vita suo fratello. Da qui l’appello di Cippone ad “intraprendere una battaglia di civiltà” per far sì che si mettano in atto tutte le iniziative necessarie per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni ad una risoluzione immediata del problema, assicurando ad Angelo il diritto alla casa. Un diritto sancito anche dalla Convezione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Una legge del 3 marzo del 2009 che è anche legge dello Stato Italiano nella quale si esplica che gli Stati che ne fanno parte si impegnano ad adottare tutte le misure legislative, amministrative e di qualsiasi altra natura, adeguate ad attuare i diritti riconosciuti alle persone con disabilità garantendo loro di goderne pienamente.
Lo riferisce in una nota l'ufficio stampa di Donato Cippone.
Donato Cippone, ex consigliere comunale, è voluto andare a fondo della questione. E così dopo aver parlato con un istruttore tecnico del comune è riuscito a capire che l’immobile sito in Strada Santa Chiara, 15 è stato utilizzato ai suoi piani superiori come residenza per ospitare studenti Erasmus. L’ambiente oggi assegnato al signor Capriati era invece usato come sala lettura e biblioteca. Ecco perché non c’è la cucina ed ecco perché nel bagno manca il bidet. Ecco perché quella dimora per lui è un pericoloso percorso a ostacoli, ricco di barriere architettoniche. La questione però è anche un’altra. Angelo nelle prossime 48 ore potrebbe diventare un senza tetto, un cittadino vagabondo e senza fissa dimora, costretto a vivere in strada, perché la famiglia che in questi anni si è prodigata accogliendolo nella propria casa, per sopravvenute patologie sanitarie non potrà più ospitarlo e occuparsi di lui. Questo nonostante comunque la buona volontà del sindaco Emiliano che, per tamponare la situazione di difficoltà, ha decretato “di consentire in via straordinaria, eccezionale e temporanea l'utilizzo dell'alloggio di proprietà del Comune di Bari”.
Quello di Strada Santa Chiara, appunto. Non si sa quale sarà il destino di questo cittadino, rimasto cieco a seguito di una fuga di gas nella quale pure perse la vita suo fratello. Da qui l’appello di Cippone ad “intraprendere una battaglia di civiltà” per far sì che si mettano in atto tutte le iniziative necessarie per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni ad una risoluzione immediata del problema, assicurando ad Angelo il diritto alla casa. Un diritto sancito anche dalla Convezione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Una legge del 3 marzo del 2009 che è anche legge dello Stato Italiano nella quale si esplica che gli Stati che ne fanno parte si impegnano ad adottare tutte le misure legislative, amministrative e di qualsiasi altra natura, adeguate ad attuare i diritti riconosciuti alle persone con disabilità garantendo loro di goderne pienamente.
Lo riferisce in una nota l'ufficio stampa di Donato Cippone.