Marina Berlusconi non esclude in futuro di poter entrare in politica. "Un domani se capitasse, la politica, chissà", ha detto l'imprenditrice primogenita del leader di Forza Italia, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, precisando però di essere molto soddisfatta della sua attuale carriera. "Per la politica ho un grande rispetto, la seguo dall'esterno con attenzione, ma il mio posto è nelle aziende, questo è il lavoro che mi piace fare - ha spiegato la presidente di Fininvest e di Mondadori - E poi questa storia della trasmissione dinastica non mi ha mai convinto. La leadership non si eredita, bisogna sapersela costruire, passo dopo passo, nel tempo, con umiltà, sacrificio, passione. E soprattutto con rispetto: per se stessi e per gli elettori".
Di suo padre, invece dice: "Ha subito in vent'anni una persecuzione senza precedenti, è stato bersaglio si organi di informazione che dividevano con un gruppo di toghe ideologie, interessi, obiettivi".
La presidente di Fininvest ha poi parlato del premier Matteo Renzi e la sua è stata una netta bocciatura. "Più che il nuovo che avanza, a me il premier sembra il nuovo che arretra - ha detto - Sul decreto lavoro, il dietrofront dettato dalla sinistra Pd ha del clamoroso. E poi non sono nè un politico nè un economista, non ho la presunzione di dettare ricette, però quel che è certo è che misure come il decreto '80 euro' sono spese elettorali e non investimenti per la crescita. Posto che si trovino le coperture".
Di suo padre, invece dice: "Ha subito in vent'anni una persecuzione senza precedenti, è stato bersaglio si organi di informazione che dividevano con un gruppo di toghe ideologie, interessi, obiettivi".
La presidente di Fininvest ha poi parlato del premier Matteo Renzi e la sua è stata una netta bocciatura. "Più che il nuovo che avanza, a me il premier sembra il nuovo che arretra - ha detto - Sul decreto lavoro, il dietrofront dettato dalla sinistra Pd ha del clamoroso. E poi non sono nè un politico nè un economista, non ho la presunzione di dettare ricette, però quel che è certo è che misure come il decreto '80 euro' sono spese elettorali e non investimenti per la crescita. Posto che si trovino le coperture".