ROMA - La Consulta ha accolto la richiesta di rinvio del processo a Marcello Dell'Utri, condannato in appello a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. La nuova udienza è stata fissata per il 9 maggio.
Marcello Dell'Utri resta detenuto presso il Comando della polizia di Beirut, dove in teoria potrebbe rimanere fino alla decisione delle autorità libanesi sulla richiesta di estradizione dall'Italia. E ciò nonostante ieri non si sia svolta quella che era attesa come un'udienza di convalida dell'arresto, avvenuto sabato all'Hotel Phoenicia. E' stato il procuratore generale presso la Corte di Cassazione libanese, Samir Hammud, a spiegare i motivi per i quali ha rinunciato a convocare, almeno per ora, l'ex senatore di Forza Italia, dopo che per lunghe ore giornalisti, funzionari dell'ambasciata italiana e dell'Interpol giunti da Roma avevano atteso a Palazzo di Giustizia di Beirut il suo arrivo per un possibile interrogatorio.
L'alto magistrato ha sottolineato di avere approvato l'esecuzione del mandato di arresto di Dell'Utri giunto alla polizia libanese tramite Interpol con la procedura che viene definita di "segnalazione rossa". "Ora - ha aggiunto il procuratore generale - in linea di principio può rimanere detenuto fino a quando verrà deciso se concedere o meno l'estradizione, senza obbligo da parte mia di tenere un'udienza, almeno fino all'arrivo della richiesta formale da Roma con la documentazione necessaria".
Marcello Dell'Utri resta detenuto presso il Comando della polizia di Beirut, dove in teoria potrebbe rimanere fino alla decisione delle autorità libanesi sulla richiesta di estradizione dall'Italia. E ciò nonostante ieri non si sia svolta quella che era attesa come un'udienza di convalida dell'arresto, avvenuto sabato all'Hotel Phoenicia. E' stato il procuratore generale presso la Corte di Cassazione libanese, Samir Hammud, a spiegare i motivi per i quali ha rinunciato a convocare, almeno per ora, l'ex senatore di Forza Italia, dopo che per lunghe ore giornalisti, funzionari dell'ambasciata italiana e dell'Interpol giunti da Roma avevano atteso a Palazzo di Giustizia di Beirut il suo arrivo per un possibile interrogatorio.
L'alto magistrato ha sottolineato di avere approvato l'esecuzione del mandato di arresto di Dell'Utri giunto alla polizia libanese tramite Interpol con la procedura che viene definita di "segnalazione rossa". "Ora - ha aggiunto il procuratore generale - in linea di principio può rimanere detenuto fino a quando verrà deciso se concedere o meno l'estradizione, senza obbligo da parte mia di tenere un'udienza, almeno fino all'arrivo della richiesta formale da Roma con la documentazione necessaria".