di Giuliano Gasparotti - “Maschi selvatici non checche isteriche”: questo lo striscione che alcuni ragazzi hanno sbandierato al Giulio Cesare, una delle scuole più prestigiose di Roma, per protestare contro la scelta di alcuni docenti di far leggere ai propri alunni “Sei come sei” di Melania Mazzucco.
Selvatici è l'aggettivo usato dai ragazzi, ed è particolarmente significativo. Selvatico vuol dire incolto, poco docile, magari non cattivo ma sicuramente poco socievole: esattamente l'opposto della mission di una qualsiasi scuola che grazie alla forza della conoscenza e del sapere dovrebbe spezzare le catene dell'ignoranza per far uscire dal buio della caverna, le donne e gli uomini che saranno il futuro di questo nostro Paese.
Ciascuno con la libertà di scoprire sé stesso e le proprie idee, che siano di destra o di sinistra o magari di nessuna delle due. Certo se per questi ragazzi l'alternativa fosse secca, i dubbi sarebbero pochi su “da che parte stare” (l'isterismo, spesso degli stessi “selvatici”, è una psiconeurosi grave...) ma forse la realtà è un po' più complessa.
Quanto al ricorso dei “Giuristi per la Vita” associazione che ha denunciato i docenti per non aver messo all'indice il romanzo della discordia, addirittura per “divulgazione di materiale osceno”, c'è da essere molto preoccupati di essere assistiti da avvocati di così bassa preparazione tecnica. Piuttosto che invocare pratiche medievali di censura, ci sarebbe da rispondere semplicemente con l'elenco dei nominativi dei ricorrenti, in modo che i rispettivi clienti possano riflettere bene se chi usa argomentazioni così pretestuose possa essere davvero capace di difendere i propri interessi in giudizio.
Più interessante invece la posizione dei ragazzi che hanno esposto lo striscione. Chissà se si saranno chiesti l'effetto che provocano certe frasi su chi sa di essere gay. Magari sono loro stessi compagni di scuola o di calcetto magari sono i loro migliori amici e non lo sanno.
Rompe, infine, il silenzio il Ministro dell'Istruzione Giannini che esprime il giusto sostegno a quel principio fondamentale che sta nella libertà di insegnamento dei docenti. Non fosse altro che per rilanciare quell'idea della scuola come luogo di incontro di diversità lontana anni luce da quel terreno di battaglia e di conquista ideologica che alcuni vorrebbero nel 2014 riaffermare.
Il silenzio aiuta la lotta ideologica, per quanto anacronistica sia, in un senso e nell'altro. Bisognerà rilanciare, cosa che ancora non si intravede, magari su basi nuove, una strategia antidiscriminatoria anche nelle scuole, per non dare fiato a polemiche inutili e strumentali a chi vuole riportare i ragazzi nella “caverna” ed il medioevo a scuola.
BIOGRAFIA - Giuliano Gasparotti, giurista, si occupa attualmente di privacy e diritti della persona per Regione Toscana dopo aver a lungo approfondito i temi dell'amministrazione digitale, società dell'informazione e della comunicazione, degli aspetti giuridici del documento elettronico, dell'organizzazione del lavoro pubblico. Dopo la Scuola di formazione politica Ulibo di Prodi, ha approfondito per il Pd i temi della creatività , dei diritti civili, della innovazione, dello sviluppo competitivo dei territori e dell’economia della conoscenza, della cultura contemporanea e della identità politica postmoderna. Ideatore e fondatore delle Officine Democratiche (che raccoglie i “meccanici” ovvero coloro che lavorano per sanare la frattura tra politica e società ) di cui è attualmente Presidente onorario è stato coordinatore fiorentino per i DS, prima, e per il PD, poi, ed è tra gli estensori delle proposte sulla laicità ed i diritti civili per il programma di candidatura di Matteo Renzi alle Primarie 2012. Candidato “rottamatore” con l'ex Premier Mario Monti, è parte del Coordinamento politico toscano ed è Responsabile nazionale Area Diritti Civili di Scelta Civica per l'Italia.
Selvatici è l'aggettivo usato dai ragazzi, ed è particolarmente significativo. Selvatico vuol dire incolto, poco docile, magari non cattivo ma sicuramente poco socievole: esattamente l'opposto della mission di una qualsiasi scuola che grazie alla forza della conoscenza e del sapere dovrebbe spezzare le catene dell'ignoranza per far uscire dal buio della caverna, le donne e gli uomini che saranno il futuro di questo nostro Paese.
Ciascuno con la libertà di scoprire sé stesso e le proprie idee, che siano di destra o di sinistra o magari di nessuna delle due. Certo se per questi ragazzi l'alternativa fosse secca, i dubbi sarebbero pochi su “da che parte stare” (l'isterismo, spesso degli stessi “selvatici”, è una psiconeurosi grave...) ma forse la realtà è un po' più complessa.
Quanto al ricorso dei “Giuristi per la Vita” associazione che ha denunciato i docenti per non aver messo all'indice il romanzo della discordia, addirittura per “divulgazione di materiale osceno”, c'è da essere molto preoccupati di essere assistiti da avvocati di così bassa preparazione tecnica. Piuttosto che invocare pratiche medievali di censura, ci sarebbe da rispondere semplicemente con l'elenco dei nominativi dei ricorrenti, in modo che i rispettivi clienti possano riflettere bene se chi usa argomentazioni così pretestuose possa essere davvero capace di difendere i propri interessi in giudizio.
Più interessante invece la posizione dei ragazzi che hanno esposto lo striscione. Chissà se si saranno chiesti l'effetto che provocano certe frasi su chi sa di essere gay. Magari sono loro stessi compagni di scuola o di calcetto magari sono i loro migliori amici e non lo sanno.
Rompe, infine, il silenzio il Ministro dell'Istruzione Giannini che esprime il giusto sostegno a quel principio fondamentale che sta nella libertà di insegnamento dei docenti. Non fosse altro che per rilanciare quell'idea della scuola come luogo di incontro di diversità lontana anni luce da quel terreno di battaglia e di conquista ideologica che alcuni vorrebbero nel 2014 riaffermare.
Il silenzio aiuta la lotta ideologica, per quanto anacronistica sia, in un senso e nell'altro. Bisognerà rilanciare, cosa che ancora non si intravede, magari su basi nuove, una strategia antidiscriminatoria anche nelle scuole, per non dare fiato a polemiche inutili e strumentali a chi vuole riportare i ragazzi nella “caverna” ed il medioevo a scuola.
Giuliano Gasparotti |
Pubblichiamo uno dei brani del libro di Melania Mazzucco “Sei come sei”, al centro dello scandalo scoppiato al liceo Giulio Cesare di Roma, dove gli studenti sarebbero stati costretti di professori a leggere il volume. Avvertiamo i lettori che il brano sotto riportato ha dei contenuti particolarmente espliciti.
RispondiElimina".. Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benchè sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire - indifferente alle conseguenze.
Si inginocchiò, fingendo di cercare l'accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l'uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce.
Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all'ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripetè altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita..."