ROMA - "La frase in quanto tale è sbagliata e inaccettabile, così come era inaccettabile e vergognosa la frase di Grillo sulla shoah. Berlusconi e Grillo sono facce della stessa medaglia sono in campagna elettorale e non sono interessati alla frase in se ma alla loro ripercussione". Lo sostiene il premier Renzi a "In 1/2 ora", nel corso del quale affronta anche il tema dei conti pubblici: "Altre che coperte, per le misure c'è un piumone. Padoan è stato molto rigoroso e tutte le previsioni sono state abbassate, io gli sono grato. Il rigore dei conti pubblici italiani non ha paragone, i dati alla fine miglioreranno, avremo sorprese in positivo non in negativo".
Quanto alle riforme, "non discuto il pit stop - sostiene il premier - ma non è la prima volta. La cosa che sento dire dai cittadini è 'non mollare e non ti scoraggiare' come se fosse chiaro il tentativo di cambiare le cose mentre c'è una palude di sabbie mobili che ti vuole inghiottire". E sui continui attacchi di Berlusconi sottolionea che "sarei disonesto se dicessi che qualcosa non è accaduto. Berlusconi ha messo un paletto negativo poi l'ha recuperato e ha detto: 'Sono le nostre riforme'. Ha chiesto di cambiare alcune cose, io credo che sia legittimo ascoltare Berlusconi, Grillo e chiunque dica la sua. Anche la minoranza Pd che abbiamo ascoltata più volte. Sono tanti mondi e realtà diverse e ho grande rispetto".
Un passaggio il premier lo dedica alla canonizzazione dei due Papi, cui ha partecipato con la moglie Agnese: "Prima il dovere poi il piacere: come dovere, devo dire che l'aspetto organizzativo da parte dello Stato ha retto una macchina imponente tranne qualche piccolo disagio. Poi da rappresentante istituzionale e da credente è stato particolarmente bello, la delegazione italiana era per Giovanni XXIII perchè italiano ma con Giovanni Paolo II ho fatto molte esperienze, a Tor Vergata ero tra i Papa boys".
Quanto alle riforme, "non discuto il pit stop - sostiene il premier - ma non è la prima volta. La cosa che sento dire dai cittadini è 'non mollare e non ti scoraggiare' come se fosse chiaro il tentativo di cambiare le cose mentre c'è una palude di sabbie mobili che ti vuole inghiottire". E sui continui attacchi di Berlusconi sottolionea che "sarei disonesto se dicessi che qualcosa non è accaduto. Berlusconi ha messo un paletto negativo poi l'ha recuperato e ha detto: 'Sono le nostre riforme'. Ha chiesto di cambiare alcune cose, io credo che sia legittimo ascoltare Berlusconi, Grillo e chiunque dica la sua. Anche la minoranza Pd che abbiamo ascoltata più volte. Sono tanti mondi e realtà diverse e ho grande rispetto".
Un passaggio il premier lo dedica alla canonizzazione dei due Papi, cui ha partecipato con la moglie Agnese: "Prima il dovere poi il piacere: come dovere, devo dire che l'aspetto organizzativo da parte dello Stato ha retto una macchina imponente tranne qualche piccolo disagio. Poi da rappresentante istituzionale e da credente è stato particolarmente bello, la delegazione italiana era per Giovanni XXIII perchè italiano ma con Giovanni Paolo II ho fatto molte esperienze, a Tor Vergata ero tra i Papa boys".