BARI - “Indiscrezioni di stampa riportano che è prossimo ad essere perpetrato l’ennesimo scippo ai danni della Puglia che potrebbe tradursi in un ulteriore ridimensionamento del peso economico e giuridico di Taranto e del suo territorio.
In bilico è il futuro della sede dell’Autorità Portuale che il capoluogo jonico potrebbe perdere in favore di Bari, all’interno della riforma del sistema portuale nazionale, sollecitata dall’Unione Europea.
Ci sono logiche non condivisibili nelle scelte che in queste ore stanno maturando e che preoccupano, non certo per questioni di campanile, quanto per gli effetti che esse potrebbero avere per il territorio jonico, prossimo alla desertificazione infrastrutturale, dal momento che lentamente ed inesorabilmente, presìdi fondamentali vengono chiusi o trasferiti.
Irrazionale appare la scelta – in sede romana - di disattendere la classificazione dei porti italiani elaborata da Bruxelles che ha dichiarato strategico il porto di Taranto ai fini dello sviluppo dei traffici marittimi europei. Chi sta elaborando la riforma del sistema portuale nazionale, non la pensa allo stesso modo ed ha ripescato lo scalo di Civitavecchia, non si sa per quale merito o prospettiva.
Questa opzione comporterà automaticamente il sacrificio - tra i 14 scali italiani in futuro sedi di Autorità secondo uno dei due schemi di riordino previsto dall’Unione Europea, quello che risponde ai criteri dei ‘Corridoi UE’ - di un porto pugliese perché, in deroga al principio applicato per tutti gli altri Core Ports che accorperebbero a se gli scali complementari, solo i Core Ports di Taranto e Bari sarebbero uniti.
Superfluo precisare che siamo assolutamente contrari a che il testo della riforma disattenda le classificazioni redatte dalla Commissione Europea che di fatto ha individuato sia Bari che Taranto porti ‘core transport network’, cioè strategici per i collegamenti europei. Se lo sono per l’Unione Europea, a maggior ragione lo sono e lo saranno in un prossimo futuro anche per la Puglia. Per tale motivo impegniamo l’assessore ai Trasporti ad assumere tutte le necessarie informazioni sul caso, sollecitandolo a mettere in atto le iniziative idonee a sventare il tentativo di danneggiare il sistema portuale pugliese”. A riferirlo in uhna nota il consigliere regionale Piero Lospinuso (Pdl-Fi).
In bilico è il futuro della sede dell’Autorità Portuale che il capoluogo jonico potrebbe perdere in favore di Bari, all’interno della riforma del sistema portuale nazionale, sollecitata dall’Unione Europea.
Ci sono logiche non condivisibili nelle scelte che in queste ore stanno maturando e che preoccupano, non certo per questioni di campanile, quanto per gli effetti che esse potrebbero avere per il territorio jonico, prossimo alla desertificazione infrastrutturale, dal momento che lentamente ed inesorabilmente, presìdi fondamentali vengono chiusi o trasferiti.
Irrazionale appare la scelta – in sede romana - di disattendere la classificazione dei porti italiani elaborata da Bruxelles che ha dichiarato strategico il porto di Taranto ai fini dello sviluppo dei traffici marittimi europei. Chi sta elaborando la riforma del sistema portuale nazionale, non la pensa allo stesso modo ed ha ripescato lo scalo di Civitavecchia, non si sa per quale merito o prospettiva.
Questa opzione comporterà automaticamente il sacrificio - tra i 14 scali italiani in futuro sedi di Autorità secondo uno dei due schemi di riordino previsto dall’Unione Europea, quello che risponde ai criteri dei ‘Corridoi UE’ - di un porto pugliese perché, in deroga al principio applicato per tutti gli altri Core Ports che accorperebbero a se gli scali complementari, solo i Core Ports di Taranto e Bari sarebbero uniti.
Superfluo precisare che siamo assolutamente contrari a che il testo della riforma disattenda le classificazioni redatte dalla Commissione Europea che di fatto ha individuato sia Bari che Taranto porti ‘core transport network’, cioè strategici per i collegamenti europei. Se lo sono per l’Unione Europea, a maggior ragione lo sono e lo saranno in un prossimo futuro anche per la Puglia. Per tale motivo impegniamo l’assessore ai Trasporti ad assumere tutte le necessarie informazioni sul caso, sollecitandolo a mettere in atto le iniziative idonee a sventare il tentativo di danneggiare il sistema portuale pugliese”. A riferirlo in uhna nota il consigliere regionale Piero Lospinuso (Pdl-Fi).